Cari lettori e lettrici di blog, come state?
È questa la domanda che facciamo abitualmente dopo avere salutato una persona, in questo modo non solo ci informiamo sullo stato di salute e sull’umore del nostro interlocutore, ma lo incoraggiamo ad iniziare una conversazione.
Nella lingua parlata comune "Ciao, come stai?" è diventata un’espressione di saluto standardizzata.
Buona lettura!
Prof. Anna
Vediamo prima di tutto come si coniuga l’indicativo presente del verbo stare.
Singolare
Io sto
Tu stai
Lui/Lei sta
Plurale
Noi stiamo
Voi state
Loro stanno
Quando una persona ci chiede "come stai?" possiamo rispondere in vari modi:
- bene
- non c’è male (vuol dire non male)
- abbastanza bene
- non troppo bene; non molto bene
- così, così (ovvero non molto bene)
- male
- benissimo; molto bene
Vi propongo alcuni dialoghi in cui viene usata questa espressione di saluto:
Dialogo 1 (informale)
A: Ehi, Marco! Come stai?
B: Bene, e tu? Sei in gran forma!
C: Sì, sto molto bene. Grazie.
B: Ci vediamo.
Essere in gran forma: espressione idiomatica che significa stare molto bene.
Dialogo 2 (formale)
A: Buongiorno sig. Rossi, come sta?
B: Abbastanza bene, e Lei?
A: Anch’io sto bene. Grazie.
B: Arrivederci.
Dialogo 3 (informale)
A: Ciao Marta, come stai?
B: Non c’è male, e tu?
A: Oggi non troppo bene. Ho mal di testa.
B: Oh, mi dispiace.
Quando vogliamo comunicare un dolore fisico usiamo la frase: avere mal di.
Per esempio: avere mal di gola, avere mal di pancia, avere mal di denti, avere mal di schiena.
Nella seguente tabella osserviamo le espressioni di saluto formali e informali.
Informale | Formale |
Ciao | Buongiorno / buonasera |
Come stai? | Come sta? |
E tu? | E Lei? |
Ci vediamo | Arrivederci |
Esercizio:
Scegli la risposta. Quella corretta diventerà verde.
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