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venerdì, marzo 28, 2008

Se la pazienza fosse un uomo, l’avrei uccisa

Se la pazienza fosse un uomo, l’avrei uccisa

Autrice: filosofando - 31 Maggio 2006

[IMG]http://www.leluminarie.it/wp-*******/uploads/2006/05/patience.JPG%201.miniatura.JPG[/IMG]
Ogni volta che mia madre
mi vede piangere mi dice:
Oh, Sahar, figlia mia
“più la situazione diventa buia più si avvicina il sollievo”.
Oh madre,
sono ormai passati quarantaquattro anni
e le vicende ci costringono e non vedo soluzione,
la primavera continua a portare solo sconfitta,
le nostre ferite diventano sempre più grandi… e più profonde
e oltrepassano ogni confine e ogni colore,
le strade attraversate dai passeggeri sono un inferno,
i giorni che passano hanno il gusto amaro del coloquintide
la patria invece è ormai derubata
e spezzata,
il presente è tutto sangue e senza speranza
mentre il futuro
è un labirinto senza uscita,
l’assassino è sconosciuto,
lo è anche la vittima
e non vi sono che amare parole
che dominano i nostri versi,
mi dici pazienza oh figlia mia!
pazienza oh figlia mia!
mi dici che la pazienza è la chiave del lieto fine.
Oh! Madre ci hanno impietrite con queste parole per anni
uccise, ormai, sono quelle farfalle,
i fiumi
gli uccelli
gli uomini
e noi siamo ancora dentro la larva della pazienza,
perché le nostre dita non cambiano la loro lingua?
Con una lingua che ha il sapore del sale e della polvere da sparo
per poter scrivere un’altra storia…
Pazienza oh figlia mia!
Oh madre
Se la pazienza fosse un uomo, l’avrei uccisa.

Dall’Iraq Sahar Mahdi Al yasiri
Poetessa e avvocatessa
Traduzione a cura di Asma Gherib


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