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giovedì, novembre 19, 2009

Tara McPherson alla Dorothy Circus Gallery di Roma



Cosa sono?

Quadri, fumetti, illustrazioni, adesivi, stampe…?

Sono un po’ di tutto e un po’ niente di questo

le opere dell’artista statunitense Tara McPherson

che il prossimo 4 luglio 2009 presenterà il suo libro


European Lost Constellations

& Gamma Mutant Space Friends
,


ne autograferà le copie e sarà possibile


vedere un nuovo (mini) set di opere,

alla Dorothy Circus Gallery di Roma di cui


avevamo annunciato

l’apertura quasi due anni fa in un altro post e che può

essere considerata la sede italiana

del movimento Lowbrow.

Un’occasione unica per incontrare quest’artista,

ormai una star dell’arte contemporanea,

perché questa è l’unica data italiana in

occasione del suo tour promozionale europeo.

I lavori di Tara McPherson possono essere


tranquillamente inseriti nel filone della pop art


ed entrano di diritto nella strada aperta da Roy Lichtenstein,


il maestro dello stereotipo e del suo smascheramento:


il disegno, e il fumetto in questo caso


, una volta decontestualizzato,


o ricontestualizzato, acquista


un suo status artistico inequivocabile


(e qui il maestro Duchamp non è estraneo al fenomeno!).


Le opere di Tara però a un certo punto deviano,


prendono strade laterali, ritornano indietro,


si rifanno oggetto popolare, di consumo.


Una scorsa al sito di Tara e ci rendiamo facilmente


conto della quantità di diverse forme che prendono le sue opere:


quadri a olio, illustrazioni, disegni, stampe, poster,


sculture, giocattoli, adesivi da telefonino e da laptop,


libri e segnalibri.


Il merchandising si fonde con l’arte e divengono inseparabili.


Segno dei tempi, propagazione estrema


dell’arte contaminata dal mercato e viceversa.


Come una Hello Kitty al contrario


che prima di diventare gadget è stata una “venere”


botticelliana, quasi che l’opera voglia abbassarsi,


sprofondare nel reale pur restando al livello di sogno.


Perché le opere di Tara Mcpherson sono sogni,


alcuni belli, alcuni brutti,


ma sempre al limite del surreale,


Lowbrow Art insomma, arte che non


si colloca né in basso né in alto, ma dappertutto.


Ragazze lisce, tonde, quasi stilizzate eppure


dallo sguardo eloquente e dalle forme vagamente sensuali:


al posto del petto però hanno un buco,


un vuoto a forma di cuore dal quale si vede lo sfondo.


Ragazze senza cuore che vivono, sopravvivono o muoiono.


Ragazze che escono da un lago di ghiaccio.


Ragazze apparentemente romantiche


che però non stupirebbe se avessero


dei canini soprasviluppati.


Bambine terribili con oggetti


che spuntano dai loro capelli.


Mostruosette palline, apparentemente


innocue sculture-giocattolo,


ci guardano stupite con il loro unico occhio.


Coniglietti minatori viaggiano nello spazio


(il mio desktop, me lo sono scaricato da qui)


alla ricerca di cosa?


Le opere di Tara McPherson si possono vedere


sul suo sito ufficiale munito anche di blog.


Si può seguire il suo lavoro anche su MySpace,


diventarne fan su Facebook e seguire i suoi spostamenti


e pensieri istantanei su Twitter.


By roberto balò

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