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martedì, ottobre 21, 2008

Dizionario dei Proverbi - Bisogno, Necessità


Bisogno, Necessità

A chi è affamato, ogni cibo è grato--e

Ogni trista acqua cava la sete--e

Anche il vino c'ha la muffa, s'impara a bere--e

Lupo affamato mangia pan muffato.

All'uomo meschino gli basta unn ronzino.

Bisogno fa buon fante--e

Il bisogno fa l'uomo bravo (o l'uomo ingegnoso).

Al soldato la necessità e anche la stessa paura, danno sovente quelle abitudini che poi lo rendono valoroso.

Chi affoga, grida ancor che non sia udito. Grida perché ha bisogno di gridare; ne' grandi pericoli chiedere soccorso è istinto, non calcolo; tanto più grida, quando più vede mancare il soccorso--e

Quando l'acqua tocca il culo s'impara a nuotare.

Chi affoga s'appiccherebbe alle funi del cielo (ovvero s'attaccherebbe ai rasoi)--e Chi è portato giù dall'acqua, s'attacca a ogni spino. Chi ha fame non ha sonno.

È meglio che mentisca io che il pane.

È meglio dir che pane è questo?, che non ce n'è.

Quando è cattivo si dice che pane è questo? ma sempre è pane, e meglio che nulla. Fa forame il can per fame. La fame sforza il cane a buscare, a rodere, ad entrare in luoghi chiusi. Fame affoga fama--e Dalla fame la fama è sotterrata.

La fame costringe alcuno a far cose che gli apportan biasimo.

Il bisognino fa trottar la vecchia.

Il bisogno fa dir gran cose.

In mancanza di cavalli gli asini trottano--e

Per bisogno di buoi s'ara con gli asini. La fame caccia il lupo dal bosco--e Cane affamato non cura bastone. La fame ha le spie per tutto.

La fame non conosce legge--e

Ventre digiuno non ode nessuno. La salsa di San Bernardo (cioè la fame) fa buona ogni vivanda.

La necessità non ha legge--e

La necessità torna in volontà. Non c'è nessun male come il bisogno.

Per più non potere, l'uomo si lascia cadere.

Quando il lupo mangia il compagno, creder si dee sterile la compagna.

Quando si ha fame il pane sa di carne.

Chi ha bisogno di qualsiasi cosa non la guarda tanto per la sottile: ogni cosa gli si affà. Villano affamato è mezzo arrabbiato. Buona e mala fama

Acqua torba non lava.

Si suol dire della giustificazione, quando c'è fatta da persona di mala fama. Chi acquista reputazione, acquista roba--e Chi ha nome ha roba. Chi all'onor suo manca un momento, non vi ripara poi in anni cento. L'onore perduto è come cristallo rotto che non si restaura, o il segno rimane. Chi cammina un miglio pazzo, non torna a casa (o alla porta) savio. Chi fa una volta una pazzia, sempre è tenuto a matto. Chi è diffamato, è mezzo impiccato--e Uomo condannato, mezzo decollato.

Condannato nella opinione degli altri uomini.

Chi è tenuto savio di giorno, non sarà mai pazzo di notte.

Chi ha cara la gloria, il corpo ha vile.

Chi mal cerca fama, se stesso diffama.

Chi non può viver dopo morte, non è vissuto.

<> può dirsi davvero che non sia vissuto. Chi sprezza l'onore, sprezza Dio.

Chi tristo non è tenuto, se fa mal non è creduto.

È mala cosa esser cattivo, ma è peggio esser conosciuto.

Non s'intende propriamente come suona; gli è come un dire al malvagio: bada bene che tu sei già conosciuto. È meglio morir con onore, che viver con vergogna--e Chi ha l'onore è un signore. È meglio onore che boccone--e È peggio la vergogna che il danno. È meglio vestir cencio con leanza
che broccato con disonoranza dicono i Lombardi. E' non si grida mai al lupo che non sia in paese. E' non si dice mai pubblicamente una cosa d'uno ch'ella non sia o vera o presso che vera. Fa prima il credito, e poi va a dormire--
e Acquista riputazione, e ponti a sedere.

Ma la seggiola alle volte si rompe sotto.

Fatti buon nome e piscia a letto, e' diranno che hai sudato.

Il gran tempo a' gran nomi è gran veleno.

La buona fama è come il cipresso.

Che una volta tronco non rinverdisce mai più. La fama è un microscopio. Perché alle azioni di persona in grido, si guarda per minuto e con sottigliezza. L'onore è come il vento, va fuori per tutti i buchi. Tappali dunque per non disperdere cotesto aroma della vita. L'onore è di chi sel fa.

L'onore porta oro, ma non l'oro l'onore.

Meglio una sassata nella testa, che una ferita nell'onore.

Non si può tenere la lingua a nessuno.

Ogni bello alfin svanisce, ma la fama mai perisce.

Quando tutti ti dicono briaco, va a dormire--e

Quando tutti ti diranno che sei asino, e tu raglia.

Difesa non hai contro al grido popolare; lascialo sbizzarrire e dàgli corda, che alla fine, quando sia ingiusto, se ne vergognerà.

Val più un'oncia di reputazione che mille libbre d'oro. Buoni e Malvagi

Al cattivo cane tosto vien la coda--e

Ogni cattivo cane ha la coda lunga.

Vale che ogni cattivo si trae dietro degli altri cattivi. Ma si dice pure:

A cattiva vacca Dio dà corte corna. Perché a uomini malvagi Dio dà poche forze; anzi la malvagità istessa è debolezza. A cattivo cane, corto legame. Il malvagio, riottoso è necessità costringere con freno più duro e con legge più severa. A chi vuol male, né la casa né il focolare.

All'uom dabbene avanza la metà del cervello, al tristo non sta tutto (ovvero non basta quello che ha).

Il giusto s'impiglia nelle arti sue, si crea attorno difficoltà e pericoli; al galantuomo scorre più facile e più sicura la vita. Batti il buono, e' megliora; batti il cattivo, e' peggiora.

Benché regni, il cattivo sempre serve.

Serve a se stesso, ch'è la peggiore delle servitù. Chi è buono, ne fa ritratto. La bontà è campo che fruttifica da se medesimo. Chi il tristo manda al mare, non aspetti il suo tornare.

Chi nasce lupo non muore agnello.

I tristi non mutano. Chi perdona ai tristi, nuoce ai buoni--e Col perdonar troppo a chi falla, si fa ingiuria a chi non falla. Contro i tristi è tutto il mondo armato.

Da fuco ti guarderai, ma da uomo cattivo non potrai.

Da uom dabbene, non hai che bene.

Il cuore de' bricconi è un mare in burrasca.

Il furfante in ogni luogo trova tre cose, osteria, prigione e spedale.

Può cominciare bene, ma finisce male; serve all'appetito, ma il fine non guarda. Il lupo d'esser frate ha voglia ardente
mentre è infermo; ma sano se ne pente.

Il pidocchio non ha faccia, e però sta saldo.

Dicesi de' furfanti senza vergogna. In mille uno, in cento nessuno. Cioè, tra mille puoi trovare un galantuomo, ma in cento no. Proverbio disperato e non vero. La perversità fa l'uomo guercio.

L'eloquenza del tristo è falso acume.

Le tarme stanno nella semola.

Non è malvagio eguale
a quel che si compiace del far male.

O sassi o pani,
bisogna aver qualcosa in man pei cani.

Quando vien la sera il malvagio si dispera.

Non è tanto paura di cosa che venga di fuori, quanto è paura del nemico che ha dentro a se stesso. Se lodi il buono, diverrà migliore;
biasima il tristo; e' diverrà peggiore.

Un uomo nuoce a cento, e cento non giovano a uno.

Usa col buono, e sta ben col cattivo--e

Onora il buono perché t'onori, onora il tristo perché non ti disonori.

Sentenza pagana: diis bonis ut faveant, diis malis ne noceant.


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