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martedì, giugno 03, 2008

APPRENDIMENTO CON IL MEDIATORE LINGUISTICO NELLE SCUOLE DELLA PROVINCIA DI UDINE.


APPRENDIMENTO CON IL MEDIATORE LINGUISTICO NELLE SCUOLE DELLA PROVINCIA DI UDINE.



Relazione di Walter De Liva.


APPRENDIMENTO CON IL MEDIATORE LINGUISTICO NELLE SCUOLE DELLA PROVINCIA DI UDINE.

Laboratorio di Formazione di RUE


1. PRO MEMORIA
2. FATTORI IMPORTANTI PER LO SVILUPPO DI LINGUA SECONDA
3. STUDENTI E ALLIEVI CHE NON CONOSCONO L'ITALIANO
4. APPRENDIMENTO DEI NEO-ARRIVATI A SCUOLA
5. ALLIEVI NEO-ARRIVATI E PROGRAMMAZIONE SCOLASTICA: UNA LISTA DI CONTROLLO PER LE SCUOLE
6. LA FIGURA DEL MEDIATORE LINGUISTICO
6.1. IL RUOLO DEI MEDIATORI LINGUISTICI
6.2. LINEE DI ORGANIZZAZIONE DELLE M.L. IN PROVINCIA DI UDINE
6.3. Impiego effettivo dei mediatori linguistici
6.4. Esempi di modalità di lavoro
6.5. Procedure amministrative e operative
7. INTRODUZIONE E ACQUISIZIONE DI VERIFICHE E VALUTAZIONI
8. FATTORI CHIAVE NELLO SVILUPPO DI UNA LINGUA SECONDA: IMPLICAZIONI DEL SOSTEGNO E DELLA VERIFICA
9. CRITERI GUIDA: UNA LISTA DI CONTROLLO PER LE SCUOLE
10. BISOGNI SPECIALI DI EDUCAZIONE
11. RUOLI E RESPONSABILITÀ
11.1. IL CAPO D'ISTITUTO
11.2. GLI INSEGNANTI
11.3. GLI INSEGNANTI SU PROGETTO PER ALLIEVI STRANIERI
11.4. I MEDIATORI LINGUISTICI
12. PRIMO PROFILO DEGLI ALLIEVI APPENA ARRIVATI IN ITALIA
13. PROFORMA DI SCHEDA PER I MEDIATORI LINGUISTICI
14. GUIDA ALL'OSSERVAZIONE IN CLASSE SULL'USO DEL LINGUAGGIO NELLE VARIE MATERIE DI STUDIO































1. PRO MEMORIA.

§ L'apprendimento si consegue in una varietà di contesti sociali, linguistici e di educazione.

§ I bambini o ragazzi extracomunitari entrano nelle scuole partendo da livelli differenziati di sviluppo dell'apprendimento di Italiano seconda lingua.

§ Ad un allievo di madrelingua non italiana occorrono dai cinque ai sette anni per acquisire le capacità linguistiche necessarie per svolgere un lavoro scolastico adeguato.

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2. FATTORI IMPORTANTI PER LO SVILUPPO DI LINGUA SECONDA.

§ Le capacità di apprendimento di una lingua seconda si sviluppano meglio se:

- l'autostima del bambino/ragazzo è alta,

- il bambino/ragazzo è motivato dalla necessità di comunicare con altre persone,

- il bambino/ragazzo ha la possibilità di elaborare input completi della lingua seconda.

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3. STUDENTI E ALLIEVI che non conoscono l'Italiano.

§ I bambini/ragazzi appena arrivati in Italia debbono essere affiancati da adulti intenzionalmente motivati all'apprendimento/ insegnamento

§ Una mediatrice linguistica fornirà un supporto limitato ai bambini/ragazzi appena arrivati in Italia, ma questi conseguiranno benefici maggiori se le procedure di ammissione a scuola prendono in considerazione il profilo scolastico nel paese d'origine insieme alle problematiche relative alla classe di inserimento.

§ Un profilo dettagliato delle conoscenze di linguaggio/i e delle esperienze educative pregresse dell'allievo costituirà un punto di partenza obbligato per un piano efficace di mediazione linguistica e di progetto interculturale.

§ Iscrizione:

generalmente gli allievi extracomunitari sono iscritti in una classe adeguata alla loro età. Un'iscrizione in una classe inferiore o l'inserimento con allievi che hanno bisogno di apprendimento differenziato non è un vantaggio: gli allievi extracomunitari hanno bisogno di modelli sociali comprensibili e di una forte esposizione all'italiano dei loro coetanei.

§ Oltre all'adozione di queste strategie è utile che, nei primi giorni di scuola l'insegnante:

- impieghi molto materiale di sostegno visivo,

- attui una disposizione fisica nella classe che consenta all'allievo extracomunitario di vedere/essere visibile

- fornisca un sostegno verbale,

- faccia lavorare in gruppo i ragazzi italiani e non,

- crei piccoli gruppi per attività di collaborazione,

- dia molte occasioni per far pratica con i termini nuovi,

- sappia che la comprensione di una lingua precede la sua produzione, pertanto alcuni allievi sono soggetti ad un periodo di silenzio,

- attribuisca agli allievi extracomunitari ruoli e responsabilità che richiedano una scarsa conoscenza dell'italiano,

- fornisca un sostegno bilingue all'interno di un contesto di gruppo (il sostegno 1:1 è meno utile),

- dia un'ampia varietà di materiali di supporto curricolare,

- operi con fogli di lavoro e testi chiari, con consegne identificabili

- effettui attività dirette attinenti ai testi con parole chiave ben comprensibili,

- attui delle letture in contesti ricchi di significati,

- fornisca un esposizione di supporto collegata alle richieste curricolari di lettura e scrittura,

- impieghi materiali e argomenti di conversazione familiari da un punto di vista linguistico e culturale,

- dia varie opportunità all'allievo di lavorare con la lingua madre, con la mediatrice linguistica, con l'aiuto dei genitori e dei coetanei.

§ Gli insegnanti monolingui possono dare un sostegno bilingue attraverso l'interazione dei pari, audiocassette, libri con testo a fronte, dizionari bilingui, ecc.

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4. APPRENDIMENTO DEI NEO -ARRIVATI A SCUOLA.

A) Valutazione delle differenze tra le lingue.


§ Fornire agli allievi occasioni per lavorare con la lingua madre o in maniera bilingue,

§ osservare gli allievi che lavorano in modo bilingue,

§ dare materiali multi - lingue di alto livello,

§ richiedere alla mediatrice linguistica di essere :

- un modello positivo,

- un contatto tra la famiglia e la scuola,

- una fonte di consulenza religiosa e culturale,

- un sostegno per lo sviluppo di concetti,

- un incoraggiamento per i genitori affinché raccontino, a casa, storie in lingua madre.

B) Sostegno all'allievo neo-arrivato nello sviluppo dell'uso dell'italiano:

§ riconoscere che l'allievo ha bisogno di tempo per entrare in accordo con la nuova lingua

§ assicurarsi che i libri abbiano delle illustrazioni chiare e che usino una varietà di sostegni visivi

§ ripetere le parole chiave durante le attività pratiche

§ assicurarsi che l'allievo intervenga nei turni di gioco al quarto o quinto posto

§ usare canzoni e rime con azioni e cori di gruppo

§ assicurarsi che i compiti richiedano aspetti cognitivi

§ osservare e registrare regolarmente lo sviluppo nell'uso dell'italiano da parte dell'allievo, includendo la comunicazione non verbale.

C) Riconoscere e condividere in modo positivo le diverse esperienze culturali :

§ dare all'allievo l'opportunità, attraverso il gioco, di sviluppare conoscenze ed esperienze di coinvolgimento diretto

§ controllare che le illustrazioni riflettano immagini positive di persone di colore e asiatiche raffigurate in ruoli attivi

§ controllare che la rappresentazione delle persone sia accurata e realistica

§ essere sensibile a bisogni alimentari speciali degli alunni extracomunitari

§ trattare questioni che riguardano le razze e i gruppi etnici in modo aperto e sensibile

§ celebrare le feste del calendario multietnico

§ incoraggiare il coinvolgimento dei genitori: visite alla famiglia prima dell'iscrizione dell'allievo, ricevimento dei genitori, comunicazione tradotte, attività curricolari.

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5. ALLIEVI NEO - ARRIVATI E PROGRAMMAZIONE SCOLASTICA: UNA LISTA DI CONTROLLO PER LE SCUOLE.

Gli allievi neo - arrivati hanno un miglior inserimento a scuola quando:

§ tutti gli insegnanti hanno delle responsabilità nell'insegnamento/apprendimento di una lingua e uno specifico lavoro di mediazione linguistica è svolto come attività di classe, esito della collaborazione di insegnanti che effettuano una programmazione comune

§ gli insegnanti utilizzano strategie di sostegno specifiche, ad esempio: sostegno verbale addizionale, ripetizione, sostegno visivo, linguaggio non verbale, strategie di apprendimento attivo attraverso illustrazioni

§ gli allievi hanno accesso al modello del gruppo dei pari e affrontano compiti dove la collaborazione è un atto dovuto.

§ Gli allievi acquisiscono una lingua sociale/funzionale attraverso l'interazione con i pari. Vengono impiegate delle strutture e un vocabolario che fa riferimenti a specifiche materie, ad esempio l'italiano per ricerche di scienze o matematiche è appreso meglio attraverso collaborazioni di piccoli gruppi in cui l'interazione e la discussione sono la parte centrale del lavoro

§ gli allievi hanno accesso alla lingua materna (L1) o ad un sostegno bilingue (specialmente nella prima fase); vengono fornite delle occasioni per utilizzare la L1 come sostegno alla L2 (italiano), ad esempio: discutere nella lingua madre e poi tradurre in italiano

§ il programma riflette le conoscenze e le esperienze culturali, religiose e linguistiche e i materiali presentano immagini positive di queste esperienze.

Le ricerche dimostrano che agli allievi stranieri sono richiesti due anni per sviluppare una competenza fluente nella lingua informale e sociale, invece un periodo più lungo (dai cinque ai sette anni) è necessario per acquisire una buona competenza nella lingua tecnica delle materie di insegnamento.

Gli allievi acquisiscono una seconda lingua in maniera effettiva quando sono impegnati nell'apprendimento, non quando l'attenzione è sull'italiano. Non hanno bisogno di sostegno separato o extra in italiano.

Hanno, invece, bisogno di un sostegno nell'accesso al lavoro di classe e nell'uso dell'italiano nelle materie di studio.

Nella nostre scuole :

§ Vengono impiegati degli insegnanti 'specialisti ', oppure il materiale e i compiti, controllando i risultati, sono oggetto della collaborazione di diversi insegnanti?

§ Il personale della scuola e i mediatori linguistici hanno momenti di pianificazione/valutazione comuni ? I ruoli dei mediatori linguistici sono chiari a tutti?

§ La mediazione linguistica è una procedura scontata per la presa in carico nei servizi ?

§ Viene acquisito un supporto particolare (ad esempio la mediazione linguistica) o dipendiamo da insegnanti specialisti (psicopedagogista, laureato in lingue) o personale utilizzato su progetti che soddisfi questa esigenza?

§ Il personale è consapevole delle esigenze linguistiche degli allievi e dell'importanza dell'impiego di un linguaggio accessibile?

§ I testi o i fogli di lavoro sono chiari e accessibili? Utilizzano sostegno visivo? Gli insegnanti collegano attività dirette e testi?

§ Il personale è consapevole della distinzione tra la competenza degli allievi nell'italiano come lingua di conversazione e le esigenze specifiche delle materie?

§ Il personale distingue chiaramente tra l'insegnamento dell'italiano come lingua addizionale e il 'sostegno '?

§ I gruppi hanno una funzione di supporto e sono osservati e valutati con continuità ?

§ Gli allievi bilingui sono iscritti in maniera sproporzionata in classi di allievi con abilità di studio inferiori o con apprendimenti differenziati ?

§ Ci sono molte occasioni di lavoro in piccoli gruppi o con il gruppo dei pari?

§ I procedimenti di inserimento tengono conto dello sviluppo dell'italiano all'interno delle materie di curriculum?

§ Le lingue diverse dall'italiano sono oggetto di valutazione ?

§ Gli allievi sono propensi o riluttanti ad operare con la lingua madre? Gli allievi bilingui hanno una lingua di comunità ed una lingua europea?

§ C 'è una programmazione scolastica interamente dedicata ai bisogni e alle capacità di allievi bi- o plurilingui?

§ Le valutazioni si pongono l'obiettivo di rafforzare l'autostima degli allievi?

§ Le domande culturali sono appropriate e tengono in considerazione eventuali studi specifici di comunità (ad esempio lo studio del Corano nelle scuole dei centri Islamici)?

§ Le capacità di interpretariato/traduzione degli allievi sono tenute in conto ?

§ Viene data ai genitori un'informazione appropriata riguardo alle valutazioni e al programma di studio, utilizzando lingue diverse dall'italiano?

§ È presente una biblioteca di libri con testo a fronte? Queste fonti riflettono l'esperienza culturale degli allievi?

§ La programmazione tiene conto delle pari opportunità/interculturalità ? Con quali procedure vengono affrontati gli episodi di razzismo e di intolleranza?

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6. LA FIGURA DEL MEDIATORE LINGUISTICO.

6.1. IL RUOLO DEI MEDIATORI LINGUISTICI.

I mediatori linguistici forniscono un servizio di supporto complementare alle attività di insegnamento, principalmente utilizzando la lingua madre o con una comunicazione bilingue. Collaborano con la classe e con gli insegnanti per l'inserimento degli allievi bilingui.

Nell'esperienza udinese, avviata nel 1993 con gli alunni sfollati dalla ex Yugoslavia e nella fase attuale offerta agli immigrati e rifugiati neo arrivati in Friuli, la mediazione linguistica è svolta prevalentemente da :

§ donna,

§ se immigrata: diplomata o laureata, a part time collaboratrice domestica o assistente domiciliare per anziani;

§ se italiana: laureata e disoccupata.

I mediatori linguistici dovrebbero:

§ Operare in classe, sostenendo le necessità di apprendimento/insegnamento e il linguaggio degli allievi

§ Consentire un periodo di inserimento libero da stress per gli allievi recentemente immigrati, ed anche i loro insegnanti italiani.

E ' opportuno includere la mediatrice linguistica nelle procedure di ammissione e valutazione per la classe di iscrizione, ad esempio attraverso colloqui con i genitori.

§ Assistere gli insegnanti nella valutazione dei progressi e delle attività, incluso:

- uno profilo iniziale degli immigrati recentemente arrivati,

- valutazione degli insegnanti e voti di acquisizione,

- compiti di valutazione standard e test.

§ Fornire assistenza nella produzione di materiali di supporto per le varie materie

§ Rendere edotta la scuola delle necessità biculturali degli allievi, inclusa un'informazione sulla religione e la cultura degli stessi, ad esempio le eventuali diete alimentari

§ Promuovere contatti tra la scuola e la famiglia, ad esempio fare da interpreti nelle riunioni dei genitori ; tradurre le comunicazioni della scuola

§ Fare da trait d'union nei contatti della scuola con le comunità etniche

§ Affiancare i coordinatori del gruppo di mediazione linguistica nello sviluppo di gruppi di contatto e di verifica dei progetti locali di 'integrazione sociale e diversità culturali ', ad esempio le convenzioni pubblico - privato come :

'Mediazione linguistica, mediazione culturale, educazione alla mondialità '

titolo dell'accordo di programma fra le associazioni RUE, CESI, ACLI, Bottega del mondo e Provincia di Udine per il 1998 e il 1999.

I mediatori linguistici non dovrebbero:

§ Guidare la preparazione e i chiarimenti generali da fornire alla classe, a meno che non faccia parte del loro compito

§ Essere l'unico responsabile delle attività e delle risorse o della valutazione dei gruppi o dei progressi degli allievi extracomunitari

§ Tradurre documenti complessi come le relazioni degli amministratori o le relazioni scolastiche per i genitori. (Si può accettare di tradurre brevi comunicazioni scuola/famiglia, ad esempio glossari di termini chiave tradotti nelle due lingue)

§ Impegnare tutto il tempo assegnato per la mediazione linguistica solo con l'allievo bilingue; la mediazione linguistica dovrebbe avvenire con allievi e genitori

§ Fare visite a casa da soli.

I mediatori linguistici dovrebbero sempre essere accompagnati da personale della scuola.

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6.2. LINEE DI ORGANIZZAZIONE DELLE M.L. IN PROVINCIA DI UDINE.

§ Gli organizzatori delle attività di mediazione linguistica sono responsabili della formazione dei mediatori linguistici, degli orari di lavoro, dell'individuazione di immigrati disponibili a svolgere la funzione.

§ Gran parte del lavoro di mediazione linguistica si inserisce in una cornice di accordi tra la scuola, i servizi del Comune o della Provincia e le Associazioni, con obiettivi concordati.

§ I mediatori linguistici vengono impiegati con modalità flessibili per soddisfare le esigenze immediate degli allievi. I loro orari di lavoro sono predisposti dentro un monte di 40 ore per alunno bilingue e modalità concordate con gli operatori scolastici.

§ Il mediatore linguistico è responsabile davanti al capo di istituto (attraverso l'insegnante di classe, che controfirma il foglio di presenza) dell'organizzazione quotidiana del lavoro nelle scuole o nelle classi.

§ Il mediatore linguistico lavora sotto la direzione dell'insegnante, a meno che un insegnante specialista operi nella scuola o nella classe

§ Le modalità di lavoro e di organizzazione sono concordate dai mediatori linguistici e dal personale scolastico.

§ Il mediatore linguistico deve tenere dei registri (diari) del suo lavoro per scopi di verifica, per verifica professionale, ecc.

§ L'associazione RUE, attraverso il laboratorio di formazione dei mediatori linguistici, convocato due volte al mese, provvede al monitoraggio e alla verifica degli interventi in atto.

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6.3. Impiego effettivo dei mediatori linguistici.

La mediazione linguistica porta a risultati migliori se:

§ È a livello dell'intera classe e sostiene lavori di classe già in svolgimento

§ Il lavoro viene svolto in un contesto di gruppo (il sostegno 1:1 è meno efficace) con l'accesso al modello del gruppo dei pari

§ Il lavoro viene svolto in classi che promuovono un approccio positivo alla diversità linguistica

§ Mediatori linguistici e insegnanti concordano un programma comune di interventi

§ Le azioni o le espressioni xenofobe sono condannate dalla classe e dagli insegnanti e il mediatore linguistico concorda con essi le procedure per affrontare episodi di intolleranza.

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6.4. Esempi di modalità di lavoro.

Scuola primaria

§ Storie: le storie verranno narrate nella lingua madre e in maniera bilingue, per farne comprendere il significato sia prima della versione italiana sia dopo. I testi nelle due lingue sono l'ideale.

§ Giochi da svolgere in turni: le regole dei giochi verranno spiegate nella lingua madre assicurandosi che il bambino possa ascoltare delle risposte in italiano dai suoi compagni, se è possibile.

§ Giudizi di base e obiettivi dei compiti chiave: preparazione di compiti attraverso la lingua madre o in maniera bilingue o dando le istruzioni per i questionari in lingua madre. Gli allievi bilingui possono lavorare interamente con la lingua madre per compiti di valutazione, tranne che per i compiti di italiano, mentre un sostegno bilingue è concesso solo per affrontare il compito.

§ Pianificare un lavoro prima in lingua madre e poi tradurlo in italiano, aiutando il bambino a fare delle connessioni.

Scuola secondaria

§ Far accedere gli allievi a compiti attraverso liste/glossari nelle due lingue di parole chiavi che riguardano le diverse materie.

§ Sostenere una pianificazione attraverso pacchetti bilingui di parole.

§ Tradurre e fare da interprete degli obiettivi delle verifiche.

§ Incoraggiare gli allievi a sviluppare le conoscenze e le capacità linguistiche/culturali/religiose in maniera bilingue per registri di acquisizione di affermazioni personali.

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6.5. Procedure amministrative e operative.

Le indicazioni del Paragrafo sono poste al condizionale poichÈ puramente propositive, PUR ESSENDO PRASSI DEL CODICE INTERNO DEGLI interventi dell'ASSOCIAZIONE RUE.

§ Le scuole dovrebbero dare al mediatore linguistico molte notizie sul bambini bilingue.

§ Se la scuola viene a conoscenza dell'abbandono di un bambino o di alcuni bambini deve contattare il centro di mediazione linguistica e i servizi sociali del Comune.

§ Se il mediatore linguistico è assente per malattia, deve farlo sapere alla scuola almeno un'ora prima che la scuola inizi. La scuola deve informare il centro di mediazione linguistica se questo non avviene o se il mediatore linguistico non è puntuale.

§ La scuola, se vuole ingaggiare il mediatore linguistico in modo autonomo (ad esempio per la traduzione di documenti quali le relazioni per i genitori), può concordarlo direttamente.

§ I mediatori linguistici possono partecipare a riunioni dei genitori se questo è stato concordato con il centro di mediazione linguistica e con la scuola e se il mediatore linguistico è disponibile a partecipare a sessioni diurne o serali. La scuola può comunque richiedere il mediatore linguistico in modo autonomo prendendo accordi direttamente con quest'ultimo.

§ I centri di mediazione linguistica possono organizzare delle traduzioni (ad esempio di comunicazioni scuola/famiglia standard).

§ Se la scuola pensa di avere del materiale utile per altre scuole, i mediatori linguistici possono tradurlo; i capi d'istituto dovrebbero contattare i centri di mediazione linguistica.

§ I rappresentanti dei centri di mediazione linguistica possono organizzare delle visite di controllo dei mediatori linguistici nelle scuole, su richiesta dei capi d'istituto.

§ E ' estremamente utile il feedback del personale scolastico sulla mediazione linguistica.

§ È importante che i genitori sappiano chi è il mediatore linguistico che si occupa dei loro figli, che abbiano informazioni sul ruolo da lui svolto e sul calendario delle presenze a scuola.

§ Quando un mediatore linguistico inizia a lavorare in una scuola bisogna inviare ai genitori una lettera di presentazione.

§ I mediatori linguistici dovrebbero frequentare i corsi di formazione. I centri di mediazione linguistica dovrebbero informare le scuole sul programma di formazione.

N.B. : I mediatori linguistici devono di frequente operare con questioni di natura sensibile nei loro contatti con i genitori, con gli allievi, con gli insegnanti e con le comunità locali.

Le schede di ascolto dell'associazione RUE seguono le modalità previste dall'art.10 della legge 675/96.

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7. Introduzione ad acquisizione di verifiche e valutazioni.

Le seguenti schede sono un contributo agli sforzi delle scuole per l'impostazione dell'insegnamento in maniera che gli allievi bilingui abbiano un accesso reale al programma e le procedure e i materiali di verifica siano proporzionati alle loro conoscenze dell'italiano.

I materiali possono essere utilizzate da:

§ Capi d'istituto

§ Insegnanti

§ Coordinatori nelle verifiche scolastiche

§ Insegnanti specialisti e mediatori linguistici

§ Servizi sociali e agenzie di supporto educativo.

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8. Fattori chiave nello sviluppo di una lingua seconda: implicazioni del sostegno e della verifica.

Programmare l'accesso all'apprendimento/insegnamento degli allievi bilingui significa programmare e sviluppare schemi di lavoro che soddisfino le loro esigenze individuali.

Il livello di sviluppo degli allievi nella propria lingua materna dovrebbe fornire il punto di partenza di questo lavoro.

Comprendere i fattori di sviluppo che portano all'acquisizione della lingua seconda (L2) aiuta gli insegnanti ad avere il quadro più completo possibile dell'allievo bilingue nel suo utilizzo di una lingua.

Ad un allievo bilingue occorrono dai cinque ai sette anni per acquisire le capacità linguistiche italiane necessarie per svolgere un lavoro scolastico adeguato.

§ Riconoscere e premiare lo sviluppo della lingua seconda; enfatizzare i progressi nei processi di auto-valutazione con gli allievi e nelle relazioni scritte ai genitori

§ Sostenere la comprensione mediante mezzi visuali e verbali.

Gli allievi che non conoscono l'italiano vanno spesso incontro ad una fase di silenzio:

§ Evitare di far pressione sugli allievi spingendoli a parlare nelle prime fasi del loro inserimento

§ Fornire occasioni agli allievi di operare in maniera non verbale in attività pratiche

§ Fare osservazioni frequenti e registrare l'uso degli allievi della comunicazione non verbale, il linguaggio del corpo ed altre forme di comunicazione

Gli allievi arrivati di recente da un'altra nazione portano con loro diverse capacità ed esperienze educative:

§ Assicurare dei profili più accurati possibili per gli allievi arrivati da poco: dettagli dei programmi utilizzati dal paese di provenienza; familiarità con stili di insegnamento/apprendimento; competenze linguistiche utilizzando materiali adoperati nelle scuole precedenti o colloqui con i genitori.

Le capacità nella lingua madre (L1) si possono trasferire alla lingua seconda (L2); il mantenimento della L1 sostiene lo sviluppo dell'italiano:

Riconoscere le capacità nella lingua madre e dare occasioni agli allievi di adoperare entrambe le lingue, ad esempio: pensare nella lingua più forte e tradurre

§ Utilizzare la conoscenza della L1 degli allievi per programmare un sostegno, ad esempio: conoscere le strategie di lettura impiegate nella L1 aiuta nella programmazione del sostegno nell'alfabetizzazione in italiano; controllare le differenze nello scritto, negli avventi e nella lingua.

È possibile accedere a diversi concetti usando le capacità di pensiero nella L1; gli allievi bilingui hanno difficoltà di comprensione nell'italiano, non hanno difficoltà nelle capacità di apprendimento:

§ Fornire un sostegno bilingue agli allievi recentemente arrivati per acquisire un quadro accurato delle capacità intellettuali

§ Distinguere in modo chiaro tra italiano come lingua addizionale e esigenze specifiche di educazione.

Gli allievi bilingui acquisiscono l'italiano in modo più efficace se l'attenzione è posta sull'apprendimento e non sull'italiano:

§ Raccogliere prove di comprensione / uso dell'italiano da tutte le aree del curriculum, specialmente in matematica e scienze, aree in cui i concetti sono accessibili attraverso capacità cognitive nella L1

§ Evitare programmazione di "extra italiano" a spese di altre aree del curriculum.

Gli allievi bilingui portano al loro apprendimento una varietà di esperienze, conoscenze e capacità multiculturali:

§ Assicurarsi che il curriculum e le fonti riflettano positivamente queste esperienze e rifiutino stereotipi razzisti

§ Assicurarsi che i compiti di verifica siano liberi da pregiudizi culturali e che le valutazioni tengano conto delle attività culturali e comunitarie.

Il coetaneo è una fonte importante di sostegno. Gli allievi bilingui hanno bisogno di forti modelli di linguaggio:

§ Fornire opportunità di collaborazioni in compiti in cui parlare e interagire sono importanti per l'apprendimento

§ Formare dei gruppi con cura; raggruppare sia forti modelli di linguaggio di italiano sia pari bilingui.

Gli allievi bilingui portano alla scuola varie esperienze di uso del linguaggio in una varietà di contesti.

Cambiano codice liberamente a seconda del contesto e sono consapevoli del registro / destinatario; ad esempio: un bambino della ex Yugoslavia usa la lingua serbo-croata a casa, la lingua friulana nei giochi con i coetanei italiani, la lingua italiana in classe, a casa e nella comunità:

§ Essere consapevoli della presenza negli allievi bilingui della coscienza linguistica (che probabilmente sarà presente in uno stadio più avanzato rispetto al gruppo dei pari monolingue), ad esempio: notare gli esempi di cambi di linguaggio e apprezzare le attività di interpretariato e traduzione.

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9. CRITERI GUIDA : UNA LISTA DI CONTROLLO PER LE SCUOLE.

Le scuole dovrebbero tenere conto dei seguenti criteri guida per favorire l'apprendimento degli allievi, il giudizio e la registrazione degli obiettivi conseguiti.

Partire e informare sulla programmazione:

§ I compiti sono programmati in modo tale che gli allievi possano far pratica con il nuovo vocabolario?

§ La pianificazione tiene conto delle necessità e delle capacità bi - culturali degli allievi?

§ Le risorse riflettono le loro esperienze?

§ Gli allievi hanno un sostegno attraverso modelli di italiano dal gruppo dei pari?

§ È stato identificato il passo successivo all'attività di mediazione linguistica?

Enfatizzare le motivazioni positive:

§ Le lingue diverse dall'italiano sono valutate e registrate?

§ Viene data importanza allo sviluppo nell'uso dell'italiano da parte degli allievi?

§ Vengono forniti incoraggiamento e assicurazione usando la L1 degli allievi?

Chiarire gli obiettivi di apprendimento e di giudizio degli allievi:

§ La valutazione viene effettuata nella L1 per identificare gli obiettivi di apprendimento in italiano?

§ Viene tenuta in debito conto l'esperienza educativa precedente degli allievi appena arrivati?

Registrare attraverso la scheda personale il contesto delle esperienze di apprendimento:

§ Gli allievi sono esposti all'intero programma di studio ?

L'esposizione trova un supporto, ad esempio: visuale, verbale, azioni dei pari?

§ I compiti hanno significato e scopi per gli allievi?

§ C 'è la consapevolezza della distinzione tra competenza degli allievi nell'italiano sociale, di conversazione e le necessità specifiche delle materie?

§ Le descrizioni delle esperienze di apprendimento sono chiare e prive di gergo 'semplificatore' ?

Fornire le basi per un dialogo con allievi e genitori:

§ Ai genitori vengono date informazioni appropriate sul sistema di valutazione, sulle registrazioni dei giudizi nelle lingue diverse dall'italiano?

§ I colloqui con genitori / allievi vengono organizzati nel tempo più breve possibile per gli allievi recentemente arrivati o di ritorno da lunghi soggiorni nel paese d'origine?

Coinvolgere gli allievi in progetti di auto valutazione e nella programmazione di obiettivi futuri di apprendimento:

§ I metodi di auto valutazione sono conosciuti e utilizzati dagli allievi? Viene dato loro un sostegno addizionale, se questo è necessario?

§ Gli allievi sono disponibili a registrare osservazioni personali nella loro L1?

§ La scuola è sensibile ad atteggiamenti individuali e culturali diversi nelle sfere personali, sociali e su se stessi?

Valutare e riconoscere la varietà dei giudizi degli allievi sia all'interno che al di fuori della scuola:

§ Le valutazioni sostengono lo sviluppo dell'identità culturale / etnica degli allievi, ad esempio: frequenza e progressi nelle classi di lingua della comunità etnica d'origine ?

§ Le capacità di interpretariato e traduzione degli allievi sono riconosciute e valutate?

§ Ci sono collegamenti tra le attività scolastiche e quelle della comunità etnica ?

Essere responsabili e promuovere le pari opportunità:

§ La scuola distingue in modo chiaro tra l'italiano come lingua seconda e le necessità di insegnamento speciale ?

§ Nel formare gruppi la scuola fa delle distinzioni (volute o non volute) discriminando gli allievi bilingui?

§ Il personale scolastico è capace di evitare aspettative stereotipate nei giudizi?

§ I materiali di giudizio sono liberi da pregiudizi culturali?

§ Agli allievi che si trovano nel "periodo di silenzio" viene data l'opportunità di svolgere delle azioni non verbali?

§ La politica di valutazione della scuola tiene conto delle necessità e delle capacità degli allievi bilingui?

Facilitare la continuità e la progressione:

§ Le informazioni importanti sul background linguistico, religioso e culturale sono fornite nelle transizioni di classe / fase?

§ Le valutazioni di fine anno registrano i progressi in italiano e portano specifiche raccomandazioni per un sostegno appropriato?

§ L'impiego di mediatori linguistici viene incluso nelle valutazioni di fine anno?

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10. BISOGNI SPECIALI DI EDUCAZIONE.

10.1. L'italiano come lingua seconda e i bisogni speciali di educazione.

Pensare che un allievo abbia delle difficoltà di apprendimento solo perché la lingua o la forma di lingua usata a casa è diversa dalla lingua di insegnamento è errato.

§ La mancata comprensione dell'italiano non deve essere confusa con una mancanza di conoscenze, capacità o comprensione. Gli allievi bilingui non hanno necessità maggiori di educazione differenziale rispetto al resto degli allievi.

§ Gli allievi bilingui possono essere inclusi in attività di educazione speciale se oltre alle necessità presenti nell'apprendimento della L1 si riscontrano necessità addizionali, identificabili con le necessità di educazioni speciali.


10.2. Gli allievi acquisiscono un italiano sociale di conversazione in modo rapido, pertanto gli insegnanti non devono interpretare in modo errato questa conoscenza linguistica superficiale degli allievi:

§ Alcuni allievi, comunque, hanno bisogno di più tempo per riuscire a partecipare attivamente alle attività di classe e utilizzare l'italiano che hanno appreso.

§ Un "periodo di silenzio" è naturale e non deve essere confuso con difficoltà di apprendimento dell'allievo. La mancanza di progressi può essere dovuta alla natura astratta dei compiti piuttosto che a difficoltà di apprendimento.


10.3. Gli insegnanti devono raccogliere informazioni adeguate riguardo a:

§ La / le lingua/e utilizzata/e a casa e nella comunità; le differenze tra la lingua usata a casa e l'italiano, ad esempio:

la direzione della scrittura, l'alfabeto e la numerazione impiegata, l'intonazione e gli accenti

§ Le capacità orali e scritte nella L1; lo sviluppo del linguaggio nei primi anni; dati di progresso nelle classi della lingua della comunità etnica

§ Permanenza in Italia; frequenza e durata dei soggiorni nel paese d'origine

§ Contenuto del curriculum e del sistema scolastico del paese d'origine; familiarità con gli stili di insegnamento e apprendimento

§ Traumi subiti dalle esperienze in Italia per quanto riguarda la cultura, la lingua e l'istruzione o ragioni per le quali l'allievo si è trasferito in una nuova nazione

§ Esperienze di aperto razzismo a scuola e nella comunità locale

§ Grado di sostegno della famiglia e rifiuto dell'isolamento della stessa nella comunità

§ Grado di accesso al sostegno nella L1 nelle attività di apprendimento / valutazione: insegnanti bilingui e mediatori linguistici, sostegno del gruppo dei pari, materiali bilingui.


10.4. Per assicurare pari opportunità nella valutazione degli allievi, nei compiti, nei materiali e nelle procedure gli insegnanti debbono:

§ Formulare osservazioni sul lavoro degli allievi sia in L1 che in L2

§ Essere liberi da pregiudizi culturali e riflettere positivamente sulla diversità culturale, linguistica e religiosa

§ Includere tipi di lavoro inter-culturale, ad esempio: accesso e comprensione di tutti gli aspetti di un compito e il sostegno bilingue necessario

§ Includere un profilo dettagliato del processo nell'uso dell'italiano all'interno del programma, evidenziando gli indicatori non verbali della comprensione

§ Includere specifiche strategie di sostegno che tengano conto delle tappe di sviluppo dell'allievo nell'acquisizione dell'italiano:

- sostegno verbale: ripetizione, modelli di linguaggio del gruppo dei pari

- sostegno visivo: oggetti, illustrazioni, linguaggio non verbale

- lavoro di gruppo di collaborazione.

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11. RUOLI E RESPONSABILITA '

11.1. Il capo d'istituto.

Il sostegno agli allievi bilingui è più efficace se tutte le parti coinvolte nell'insegnamento e nella valutazione sanno quali sono i loro ruoli.

Organizzazione della scuola

Il capo d'istituto:

§ Si assicura che il Progetto Educativo di Istituto e la Carta dei Servizi tengano conto delle necessità e delle capacità degli allievi bilingui

§ Si assicura che i genitori degli allievi bilingui abbiano accesso alle informazioni che riguardano le procedure di valutazione della scuola e sugli scopi delle stesse

§ Organizza, assieme al centro di mediazioni linguistiche e nei casi a rischio con il servizio sociale del Comune, la raccolta di dati indispensabili per la valutazione dell'intervento.

Programmazione del lavoro a scuola.

Il capo d'istituto:

§ Dispone con il consiglio di classe di un'analisi periodica / sistematica dei libri e delle risorse affinché la diversità culturale sia accettata e si evitino i pregiudizi

§ Convoca incontri periodici tra il personale che interviene con gli allievi bilingui.

Giudizio degli insegnanti

Il capo d'istituto:

§ Garantisce una politica efficace per il giudizio degli insegnanti, che comprenda il controllo continuo dello sviluppo degli allievi nell'uso del linguaggio all'interno del curriculum e la raccolte di varie prove di comprensione, produzione orale, lettura e scrittura.

Compiti e test di verifica

Il capo d'istituto:

§ Verifica che gli allievi bilingui siano adeguatamente sostenuti nei compiti e nei test di verifica

§ Raccoglie informazioni importanti per l'acquisizione dell'italiano come L2, inclusa l'attività degli allievi nei compiti e nei test di verifica standard.

Valutazione

Il capo d'istituto:

§ Coordina l'attività didattica al fine di assicurare una politica di valutazione attiva, basata idealmente sulla registrazione dei livelli raggiunti e sui colloqui con allievi e genitori

§ Sostiene il principio che le valutazioni siano abbastanza flessibili per consentire agli insegnanti di registrare i progressi ottenuti in più di una lingua

§ Raccoglie informazioni sui sistemi scolastici, educativi e culturali del paese d'origine degli alunni bilingue al fine di predisporre una banca dati.

Relazioni

Il capo d'istituto:

§ Dispone che ai genitori venga inviato almeno una relazione scritta sui progressi del figlio ogni anno e che i genitori abbiano l'opportunità di discutere questa relazione con la scuola

§ Si assicura che queste relazioni siano scritte in una lingua che sia accessibile ai genitori e che eviti pregiudizi culturali.

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11.2. Gli insegnanti.

Il sostegno agli allievi bilingui è più efficace se tutte le parti coinvolte nell'insegnamento e nella valutazione sanno quali sono i loro ruoli.

Organizzazione della scuola

Gli insegnanti:

Deve essere preventivamente discussa e condivisa dal Collegio dei Docenti la politica della scuola nei confronti degli allievi bilingui

§ Devono conoscere il background linguistico e culturale degli allievi bilingui.

Programmazione del lavoro a scuola.

Gli insegnanti lavorano con i mediatori linguistici per:

§ Progettare percorsi di insegnamento/apprendimento finalizzati alla valorizzazione della lingua e cultura d'origine evitando pregiudizi e analisi prive di fondamento

§ Utilizzare le conoscenze della L1 degli allievi al fine di programmare interventi mirati al potenziamento delle capacità cognitive

§ Considerare accuratamente la divisione in gruppi di lavoro

§ Sostenere il linguaggio attraverso supporti addizionali, verbali e non verbali.

Giudizio degli insegnanti

Gli insegnanti lavorano con i mediatori linguistici per:

§ Produrre delle osservazioni sistematiche sugli allievi bilingui in contesti di apprendimento scolastici ed extrascolastici

§ Osservare il processo di apprendimento dell'italiano da parte degli allievi e gli indicatori di questa modificazione ( azioni non verbali, la fase del silenzio, ecc.)

§ Assicurarsi che gli allievi bilingui siano coinvolti attivamente nel processo di auto verifica.

Compiti e test di verifica

Gli insegnanti lavorano con i mediatori linguistici per:

§ Programmare un sostegno per compiti e test, ad esempio: raggruppamenti, risorse e sostegno bilingue.

Valutazione

Gli insegnanti lavorano con i mediatori linguistici per:

§ Controllare che le informazioni che riguardano il background culturale / religioso siano dettagliate, ad esempio: esigenze alimentari

§ Assicurarsi che venga prodotto un profilo accurato degli allievi appena arrivati a scuola

§ Raccogliere informazioni sulle abilità di conseguire obiettivi in contesti diversi

§ Registrare le capacità orali e scritte degli allievi nella loro lingua madre

§ Assicurarsi che le valutazioni riflettano le diverse attività degli allievi sia in campo culturale sia nella comunità d'origine

§ Impiegare un'ampia varietà di tecniche e di metodi di valutazione (visivi, orali e tramite illustrazioni).

Accordi standard

Gli insegnanti lavorano con i mediatori linguistici per:

§ Esaminare prove di apprendimento che includano esempi bilingui e inter-culturali

§ Dare giudizi efficaci, riconoscendo le limitazioni di una valutazione solo in italiano.

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11.3. Gli insegnanti su progetto per allievi stranieri.

Il sostegno agli allievi bilingui è più efficace se tutte le parti coinvolte nell'insegnamento e nella valutazione sanno quali sono i loro ruoli.

Organizzazione della scuola

Gli insegnanti su progetto per allievi stranieri :

§ Hanno relazioni regolari con gli insegnanti di classe

§ Conoscono la politica bilingue della scuola

§ Osservano e registrano sistematicamente gli allievi nel loro sviluppo dell'uso della lingua

§ Programmano e attuano con gli insegnanti di classe strategie e format di valutazione appropriate.

Compiti e test di verifica

Gli insegnanti su progetto per allievi stranieri :

Costruiscono compiti e test adeguati alle specifiche situazioni di apprendimento.

Gli insegnanti su progetto lavorano con i colleghi per:

§ Elaborare test di verifica risultato di un confronto didattico- metodologico in itinere

§ Compresenza al momento della consegna di test /compiti

Valutazione

Gli insegnanti su progetto lavorano con i colleghi o con i capi d'istituto per:

§ Controllare che le informazioni culturali e religiose siano registrate, ad esempio: esigenze alimentari

§ Assicurarsi che vengano tracciati dei profili accurati per gli allievi arrivati da poco

§ Assicurarsi che le valutazioni riflettano le attività culturali e di comunità degli allievi

§ Assicurarsi che i dettagli del lavoro svolto come mediazioni linguistiche e l'intero profilo dell'allievo venga valutato a fine anno

§ Usare un'ampia gamma di tecniche di inserimento e di metodi di valutazione (visiva, illustrativa e orale).

Accordi standard

Gli insegnanti su progetto lavorano con i colleghi per:

§ Esaminare prove dell'apprendimento che includano esempi bilingui e inter-culturali

§ Dare giudizi efficaci, riconoscendo le limitazioni di una valutazione solo in italiano.

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11.4. I mediatori linguistici.

Il sostegno agli allievi bilingui è più efficace se tutte le parti coinvolte nell'insegnamento e nella valutazione sanno quali sono i loro ruoli.

Organizzazione della scuola

Il mediatore linguistico:

§ Segue i progressi e le attività e collabora alla stesura di un primo profilo degli allievi appena arrivati, alla stesura di compiti e verifiche standard, alle valutazioni degli allievi

§ Svolge una funzione di interprete fra genitori ed allievi, fra scuola e personale nella fase dell'iscrizione e nelle fasi di inserimento degli allievi appena arrivati

§ Contribuisce al processo di valutazione facendo da interprete per genitori e scuola, personale ecc., ad esempio nei colloqui con i genitori, in visite a casa, ecc.

§ Fornisce informazioni ai genitori sul programma di insegnamento / apprendimento e sullo scopo delle valutazioni

§ Consiglia gli insegnanti sulle necessità multiculturali degli allievi, dando anche informazioni religiose e culturali, ad esempio sulle esigenze alimentari specifiche.

Programmazione del curriculum

Il mediatore linguistico

§ Sostiene gli insegnanti nell'identificazione delle esperienze curricolari pregresse degli allievi appena arrivati in Italia

§ Fornisce consigli per il rispetto delle identità religiose e culturali

§ Lavora con l'insegnante per identificare occasioni per fornire sostegno in lingua madre

§ Dovrebbe avere un contatto regolare con la classe, l'allievo e gli insegnanti.

Giudizio degli insegnanti

Il mediatore linguistico lavora con gli insegnanti, con la classe e con l'allievo per:

§ Assicurare la stesura di un profilo degli allievi appena arrivati dalla loro nazione d'origine

§ Assicurare che gli obiettivi raggiunti nelle scuole delle comunità siano riconosciuti e registrati nelle valutazioni del Consiglio di Classe

§ Osservare gli allievi bilingui mentre sono impegnanti in vari compiti in classe (sotto la direzione della classe, del soggetto e dell'insegnante)

§ Sostenere la comprensione dei compiti attraverso spiegazioni in lingua madre, traduzione di parole chiave, ecc.

§ Tradurre le spiegazioni degli insegnanti per l'allievo e la risposta dell'allievo se questa viene data in lingua madre

§ Comunicare informazioni importanti sulle capacità orali e scritte dell'allievo in lingua madre.

Compiti e verifiche

Il mediatore linguistico lavora con la classe, l'allievo e gli insegnanti per:

§ Accedere alle verifiche degli allievi traducendo le domande dell'insegnante, le istruzioni ed i compiti scritti

§ Rendere possibile il dialogo tra gli insegnanti e gli allievi durante i compiti e le verifiche

§ Osservare l'uso della lingua materna e il livello di comprensione nei compiti, nonché il livello di interazione con la classe e l'insegnante.

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12. PRIMO PROFILO DEGLI ALLIEVI APPENA ARRIVATI IN ITALIA.

12.1. Fornire un sostegno bilingue per dare informazioni ai genitori a riguardo del programma delle lezioni e delle procedure di inserimento, sullo scopo e sugli obiettivi delle valutazioni (riassunti tradotti sono disponibili nel dipartimento dell'Istruzione e del Lavoro)

12.2. Dare opportunità agli allievi di enunciare frasi personali nella L1, dove questi siano appropriati.

12.3. Utilizzare le conoscenze degli allievi nella L1 per pianificare un sostegno per l'italiano come lingua di accoglienza e di integrazione

12.4. Individuare le capacità orali / scritte in L1 attraverso osservazioni in classe e colloqui con allievo / genitori; registrare formalmente le abilità bilingui, come ad esempio la capacità di cambiare il codice linguistico in accordo con la situazione ed i registri impiegati in una conversazione.

12.5. Sottolineare l'importanza che le valutazioni tengano in debito conto le eventuali attività comunitarie extra- curricolari, ad esempio gli studi coranici al centro islamico, oppure le assemblee tenute nel fine settimana dalla comunità (ghanese, senegalese, latino-americana).

12.6. Concordare criteri di insegnamento / apprendimento; i lavori in piccoli gruppi possono essere percepiti come non usuali da alunni bilingui provenienti da scuole centrate sulla figura dell'insegnante e su modelli autoritari

12.7. Rendere fattibile la distinzione tra la conoscenza dell'italiano a livello colloquiale ed informale e la necessità di sostegno in registri specifici, propri delle materie di insegnamento, ad esempio ricerche di scienze, risoluzione di problemi di matematica.

12.8. Fornire un sostegno visivo addizionale, ripetizioni, sostegno bilingue nelle procedure di inserimento.

12.9. Riconoscere e premiare il progresso degli allievi nello sviluppo dell'uso dell'italiano nelle materie di studio e nella comprensione passiva: linguaggio non verbale, linguaggio del corpo, interazione sociale e altri indicatori di comprensione.

12.10. Individuare quali siano le esperienze educative e le valutazioni precedenti conseguite nella nazione d'origine attraverso colloqui con i genitori e gli allievi; annotare ogni differenza con i programmi di studio italiani.

12.11. Raccogliere prove del raggiungimento di obiettivi nella comprensione e nell'uso dell'italiano in tutte le aree del curriculum, specialmente matematica e scienze, materie in cui i concetti sono accessibili utilizzando le capacità cognitive in L1.

12.12. Assicurarsi che il contesto dei compiti e i materiali siano privi di pregiudizi culturali.

12.13. Registrare informazioni importanti in merito al background religioso e culturale, ad esempio esigenze alimentari, appropriatezza nel vestiario, giorni di osservanza religiosa.

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13. PROFORMA DI SCHEDA PER I MEDIATORI LINGUISTICI.

§ Osservazioni in classe dello sviluppo nell'uso del linguaggio all'interno delle materie di studi da parte degli allievi.

§ Analisi ed obiettivi dei singoli allievi.

§ Annotazioni di esempi di lavoro.

I mediatori linguistici lavorano con la seguente scheda per registrare i progressi degli allievi. Queste schede dovrebbero essere compilate a scadenze regolari per ogni allievo coinvolto da interventi di mediazione linguistica.

L'obiettivo dichiarato è che questo sistema di rilevazione :

§ Consenta di avere un input sistematico e regolare nel sistema di redazione dei profili degli allievi nelle scuole, per sostenere gli insegnanti nella redazione dei loro giudizi

§ Dia l'opportunità ai mediatori linguistici ed agli insegnanti di collaborare e soddisfare le necessità degli allievi.

È indispensabile che gli insegnanti ed i mediatori linguistici abbiano riunioni per condividere strategie di intervento e concordare gli obiettivi individuali sulla base delle osservazioni in classe.

Proposta di scheda di lavoro per i mediatori linguistici:

Osservazioni in classe.

Obiettivo dell'intervento dei mediatori linguistici: sviluppo nell'uso del linguaggio / italiano nelle materie di studio da parte degli allievi

Qualora sia possibile, fornire dei commenti sull'uso della L1, della L2 e delle capacità bilingui dell'allievo bilingue.


Nome dell'allievo _____________ Scuola ________________ Anno di nascita ______


Livello di conoscenza dell'italiano: _____________________________________________


Anno scolastico: ______________


Si prega di compilare questa scheda per ogni quadrimestre (una per ogni allievo bilingue ), consultando l'insegnante / gli insegnanti, annotando i risultati dell'allievo all'interno del curriculum di studi. Le schede complete dovrebbero essere conservate a scuola.

Scheda di osservazione (con relative date).


Nome del mediatore linguistico __________ Quadrimestre _______ Anno scolastico ____

Verranno fatte delle osservazioni per ognuna delle seguenti voci:

§ Ascoltare / parlare

§ Leggere

§ Scrivere

§ Altre

Scheda di analisi degli obiettivi individuali della allievo bilingue.

Obiettivi del mediatore linguistico : in accordo con gli insegnanti, predisporre degli obiettivi in determinate aree del curriculum alle quali bisogna fornire un sostegno e nelle quali le necessità dell'allievo sono maggiori.


ALLLIEVO: _________________ Lingua materna: _____________________


SCUOLA: __________________ QUADRIMESTRE: _________ ANNO _______


Verranno analizzate le seguenti voci:

§ Obiettivi

§ Strategie di insegnamento per il sostegno degli allievi nel raggiungere determinati obiettivi

§ Personale coinvolto nel sostegno dell'allievo nel raggiungere determinati obiettivi

§ Specificare su quali materie di studio si è incentrata l'attenzione

§ Analisi (con relativa data di effettuazione).

Gli allievi bilingui: modelli di valutazione


Nome dell'allievo ____________________ L1 _________ Data della valutazione __________


1. Come è sorto il lavoro? (Tipo di scritto: lista, lettera, storia, poesia, informazioni personali)

2. Come ha svolto questo compito l'allievo? (L' ha scritto da solo o con altre persone? Ha avuto sostegni o aiuti? C 'è stata una discussione prima o durante il lavoro? É stato bilingue o monolingue? Che tipo di ulteriore sostegno ha ricevuto l'allievo - dal gruppo dei pari bi/monolingue, dal mediatore linguistico? Quanto tempo ha impiegato per completare il compito?

3. La verifica è la prima, seconda, finale? È un lavoro completo o ne è un estratto?

4. Prove di sviluppo e di progressi nell'uso dell'italiano come lingua seconda

5. Risultati conseguiti nell'uso dell'italiano in registri informali

6. Obiettivi dell'allievo

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14. GUIDA ALL'OSSERVAZIONE IN CLASSE SULL'USO DEL LINGUAGGIO NELLE VARIE MATERIE DI STUDIO.

Ascoltare :

§ L'allievo risponde positivamente all'uso della L1 in situazioni 1:1, in piccoli gruppi, in attività dell'intera classe?

§ Quando si utilizza la L1 la concentrazione è buona? L'allievo risponde rapidamente quando si impiega la L1?

§ L'allievo ha familiarità con le abitudini scolastiche / della classe e con la posizione dei materiali?

§ Comprende semplici domande ed istruzioni in italiano?

§ Risponde meglio a domande chiuse piuttosto che a domande aperte in italiano?

§ Ha bisogno di un sostegno visivo per la comprensione, ad esempio oggetti, linguaggio non verbale, illustrazioni?

§ Ha bisogno di un sostegno verbale per comprendere il significato di parole italiane, ad esempio ripetizione, uso di parafrasi, modifica nella formulazione delle domande?

§ Ha bisogno di attenzioni speciali per avere un accesso diretto a tutti i suggerimenti disponibili in classe per una migliore comprensione (ad esempio possibilità di vedere meglio le espressioni facciali dell'insegnante ed il suo linguaggio non verbale, specialmente in lavori di gruppo o nelle attività che coinvolgono l'intera classe)?

§ Ha una comprensione migliore e risponde meglio in gruppi particolari - gruppi di due persone, piccoli gruppi o la classe intera?

§ Ha difficoltà nella comprensione di registri specifici di italiano (ad esempio ricerche di scienze, soluzione di problemi matematici, ricerche storiche)?

§ Comprende l'italiano informale e soddisfa le richieste linguistiche specifiche, ma ha alcune difficoltà con le figure retoriche italiane?

§ Si concentra e ascolta attentamente per lunghi periodi di tempo (ad esempio durante la narrazione di storie)?

§ Osserva attentamente il gruppo dei pari e prende dei suggerimenti - tutte le volte, alcune volte o per particolari attività?

§ Si distrae facilmente? Ha difficoltà di comprensione in determinate attività di classe (ad esempio programmi televisivi, lavoro dell'intera classe)?

§ Ha bisogno di ripetere le parole prima che gli venga chiesto di rispondere (ad esempio deve essere messo per ultimo nelle attività di lavoro a turno)?

Parlare:

§ Possiede delle buone capacità orali nella L1 - uso fluente, ampio vocabolario, competenza comunicativa buona? Usa senza problemi la L1 nella classe, in piccoli gruppi, nelle situazioni di comunicazione 1:1?

§ Utilizza frasi di una singola parola o frasi complete in italiano: combina frasi?

§ È in grado di ripetere una storia, descrivere un esperimento di scienze, usare i tempi verbali appropriati e la varietà delle congiunzioni? Utilizza solamente la congiunzione "e"?

§ Si impegna maggiormente nel comunicare dei significati piuttosto che nella correttezza grammaticale? Riesce a farsi capire?

§ Pronuncia, enunciazione, uso degli accenti e delle intonazioni dell'italiano?

§ Gli piace parlare? Si sente sicuro nell'usare l'italiano?

§ Si trova nel periodo del silenzio, caratteristico di molti allievi nelle prime fasi di acquisizione della lingua seconda?

§ Utilizza linguaggio non verbale per comunicare dei significati? Il linguaggio non verbale e il linguaggio del corpo indicano una competenza sottostante e la comprensione di compiti particolari? È in grado di iniziare o dirigere un'azione in maniera non verbale (ad esempio dare dei materiali, partecipare a giochi non verbali)?

§ Il livello della lingua parlata varia a seconda del gruppo? L'allievo parla maggiormente in situazioni comunicative 1:1 con il gruppo dei pari / con gli adulti, in coppia o in piccoli gruppi?

§ Collabora con gli altri, parla molto in lavori di gruppo? Oppure partecipa passivamente, con una buona comprensione a livello orale ma senza sentirsi abbastanza sicuro per contribuire alla discussione?

§ Inizia delle discussioni, fa domande o richieste oppure risponde solo a domande o a conversazioni già intavolate?

§ L'uso dell'italiano informale nasconde la necessità di un sostegno in registri specifici (ad esempio ricerche di scienze)?

§ Riesce a comunicare in modo accurato? Fornisce spiegazioni chiare e logiche?

§ La produzione orale riflette le caratteristiche di sviluppo dell'italiano come lingua seconda (ordine delle parole, tempi verbali o preposizioni non esatti)? La L1 interferisce con la L2?

§ Impiega una varietà di italiano per diversi scopi - fare relazioni, descrivere, fare previsioni o ipotesi, dare spiegazioni, utilizzare costruzioni particolari, etc.?

Leggere :

§ L'allievo è in grado di leggere nella lingua madre? Nella L1 le strategie di lettura sono state sviluppate? Quali sono? L'allievo è in grado di trasferire queste strategie di lettura in italiano?

§ L'allievo sta sviluppando delle strategie di lettura nell'italiano? Utilizza dei suggerimenti fonici, fa riferimento a sostegni illustrativi, sviluppa il vocabolario, si orienta tra destra e sinistra, è in grado di auto correggersi?

§ La lettura è meccanica, parola per parola o l'allievo è in grado di comprendere i significati? Fa uso del contesto per aiutarsi nella comprensione del significato? Ha bisogno di aiuto?

§ Le esperienze di lettura a casa ed in comunità influiscono sulle sue abitudini ?

§ Ha bisogno di un sostegno nello spostarsi da un tipo di lettura in L1 ad un tipo di lettura in italiano (ad esempio un alfabeto diverso, o la direzione della scrittura nella L1 verso destra o verso sinistra)?

§ Conosce le convenzioni presenti nei libri in italiano (ad esempio spostarsi dalla prima all'ultima pagina)? Utilizza l'indice ed il sommario?

§ Ha una buona capacità di analisi fonologica?

§ Ha una buona memoria orale?

§ È in una buona posizione rispetto al vocabolario contenuto nei manifesti appesi in classe? Riconosce il proprio nome scritto sulle tabelle o sui libri?

§ È consapevole del fatto che ogni testo possiede un significato?

§ Accetta di condividere i libri con le altre persone? Che tipo di materiale di lettura viene scelto - testi semplici, già conosciuti, con molte illustrazioni, libri di storie con una narrazione semplice e molte figure?

§ Che tipo di esercizi sono facili / difficili per l'allievo - storie già note, istruzioni, esercizi di comprensione, liste, ecc.?

§ Interpreta i diagrammi, segue le istruzioni stampate e si riferisce a queste, ad esempio durante gli esperimenti di scienze, i compiti di economia domestica, ecc.?

§ Ha bisogno di aiuto per fare dei riferimenti? Usa il dizionario?

§ Beneficerebbe della possibilità di consultare dizionari italiano - lingua madre o lingua madre - italiano?

Scrivere:

§ Sfrutta le occasioni per scrivere in L1 ed in L2? È in grado di usare le capacità in L1 per scrivere in italiano (ad esempio formulare idee in L1 e tradurle in italiano)?

§ La scrittura riflette molte caratteristiche di sviluppo dell'italiano come lingua seconda? Se è così, quali, ad esempio: ordine delle parole non appropriato, tempi verbali, preposizioni, dipende troppo dalla congiunzione "e"? Le caratteristiche della L1 influenzano l'uso della L2, ad esempio: nello Sylheti Bengali l'ordine delle parole è soggetto - oggetto - verbo.

§ Ha bisogno di un sostegno nell'orientazione da destra a sinistra dato che l'esperienza nella scrittura in L1 (arabo, ad esempio) è diversa (da sinistra a destra)?

§ È in grado di scrivere utilizzando diversi stili, ad esempio: lettere, storie, relazioni, ricerche di scienze?

§ Usa efficacemente le tecniche cognitive oppure necessità di un sostegno nello sviluppo e nella consolidazione di queste capacità e tecniche?

§ Cerca di pronunciare parole che non conosce? Si preoccupa della pronuncia corrette? Essere troppo preoccupati per la pronuncia porta ad una riduzione dei contenuti?

§ Ha sviluppato un buon sistema di punteggiatura? Ha bisogno di dedicare più attenzione, ad esempio, all'uso di punti e maiuscole?

§ È in grado di copiare dei modelli in bella scrittura e con uno spazio appropriato tra lettere? La scrittura è leggibile? (NB: alcuni alunni francesi hanno esperienze precedenti di scrittura in corsivo)

§ Ha bisogno di un sostegno in questa fase (ad esempio scrittura degli insegnanti o del gruppo dei pari)?

§ È in grado di scrivere storie, ad esempio? Scrive molto?

§ È felice di condividere esperienze di scrittura con il gruppo dei pari? Preferisce scrivere da solo o in collaborazione con altre persone?

§ Ha qualche difficoltà nello sviluppare le idee?

§ È in grado di usare la macchina da scrivere o un programma di video-scrittura?

§ La scrittura riflette delle lacune nella lettura?

§ Ha bisogno di utilizzare un dizionario lingua madre - italiano (e/o italiano - lingua madre) come sostegno nella scrittura?

§ È in grado di scrivere accuratamente? Ha difficoltà nel fare dei riassunti?



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