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martedì, giugno 03, 2008

Le storie di Giuha



Le storie di Giuha

 


di Francesca Della Puppa

Nei Paesi Arabi il personaggio di Giuha ha un'origine molto antica (IX secolo) ed è tuttora sulla bocca di tutti. Le sue storie si raccontano sia negli ambienti popolari sia in quelli intellettuali. I suoi aneddoti sono considerati molto divertenti ma anche risorsa inesauribile di saggezza e di conoscenza dei caratteri umani; esiste, però un paradosso: si possono trovare alcuni racconti in cui il tratto dominante è la stupidità.

IL PERSONAGGIO
Giuha solitamente è rappresentato come un uomo non troppo giovane, con grandi baffi, un grande naso e un vestito pieno di toppe lungo fino ai piedi che calzano le caratteristiche babbucce.
Il suo nome deriva da un verbo arabo che significa “deviare dalla retta via”, inteso nel senso di non avere mai un comportamento uniforme e coerente. Per quanto riguarda il paradosso, in effetti, Giuha si caratterizza come un uomo dalla doppia personalità: è furbo e sciocco; povero e ricco; sfortunato e baciato dalla buona sorte; cittadino e campagnolo e così via.
Non si sa nulla di certo nemmeno sulla sua origine: molti paesi si contendono i suoi natali e la tradizione popolare ha fatto sì che le sue storie si diffondessero in un area molto vasta che comprende diversi popoli e culture. Viaggiando da un paese all'altro si è trasformato e noi lo possiamo ritrovare con nomi simili o anche completamente diversi: Giuha nel Magreb, Abu Nuwas in Siria e Iraq, Nasredin Hogia in Turchia, Giufà in Sicilia, Gioca` in Toscana, Giuca` nelle comunità albanesi, Giocha` per gli Ebrei...
TIPO DI RACCONTI
Le storie di Giuha non sono vere e proprie fiabe ma aneddoti attraverso i quali solitamente si può cogliere una qualche morale, oppure hanno un finale divertente a sorpresa: attraverso la furbizia e l'astuzia Giuha risolve le situazioni più varie.
I racconti sono stati tramandati di generazione in generazione oralmente; solo in questi ultimi anni alcuni scrittori di letteratura infantile hanno cominciato a pubblicarli. Il racconto orale e l'usanza di tramandare le storie senza scriverle sono ancora molto diffusi nei paesi arabi, la figura del narratore è ritenuta importante e spesso ha rivestito un ruolo quasi sacro.

Accanto agli aneddoti divertenti, del tutto simili a barzellette, si trovano racconti che hanno un significato più didascalico, cioè, attraverso l'episodio narrato cercano di insegnare qualcosa. I comportamenti più frequenti e i vizi più rappresentati nei racconti sono l'avidità, l'avarizia, il raccontar bugie, la falsa testimonianza, la mancanza di ospitalità, il tradimento, l'infedeltà nei confronti degli amici, l'adulazione sciocca verso i potenti.

I LUOGHI E I SOGGETTI DEI RACCONTI
Tutte le storie di Giuha si svolgono in ambienti caratteristici: il suq (il mercato), l'hammam (bagno pubblico), il ristorante, la moschea, il tribunale, il palazzo del principe o del sultano. Sono luoghi e scene di vita quotidiana in cui si vende o si compra qualcosa; si scambiano beni; ci si invita a pranzo e così via.

GLI ALTRI PERSONAGGI
Attorno a Giuha ruotano varie figure che animano le sue storie: i vicini di casa, gli amici degli amici e i suoi amici più stretti.
I primi sono avari, ingrati e tirchi; i secondi pretendono favori in nome di doni o piaceri ricevuti in tempi remoti; i terzi sollecitano Giuha a raccontare, oppure lo riconoscono per la sua saggezza o, infine, lo sottopongono a scherzi terribili.
Giuha ha anche una moglie di cui non si conosce molto, si sa che tesse stoffe bellissime, chiacchiera alle spalle del marito e partecipa a suo modo all'universo di saggezza e derisione di Giuha.

ANIMALI PRESENTI NELLE STORIE
L'animale più presente è l'asino: il suo, scheletrico e inseparabile, oppure quello da acquistare o da scambiare, quello che raglia al momento sbagliato o che non si trova...

Concludendosi può dire che Giuha in sé racchiude talmente tante sfaccettature diverse della vita e dei caratteri umani che diventa quasi un pretesto per riflettere sul nostro modo di fare e di rapportarci agli altri, un modo per parlare dell'uomo, dei suoi pregi e dei suoi difetti, del suo modo di vivere nella società. Giuha è la personalizzazione del modo ironico di guardare la realtà e per questo motivo può diventare personaggio ponte fra culture, elemento universale che unisce tutti gli uomini e li fa sentire più simili nell'essere umani.

ATTIVITA’


1) Leggere storie di Giuha: o solo in italiano, o con testo arabo a fronte, soprattutto in presenza di bambini arabofoni, oppure in francese e arabo se la classe fa francese come lingua straniera.

2) Ricercare se nella tradizione popolare italiana esistono personaggi simili e in quali storie.

3) Approfondire la figura del narratore di fiabe, cantastorie e simili, sia nella tradizione domestica sia nella tradizione storica popolare.

4) Seguire la traccia di lavoro della scheda allegata.

Fonti:
M. Rabozzi, STRANIERI SOTTO LO STESSO CIELO, L'Harmattan Italia;
A. Querze` (a cura di), I FILI DI ARIANNA, Comune di Modena;
Centro Come, I RACCONTI DI GIUHA;
F. Lazzarato, V. Ongini, L'EREDE DELLO SCEICCO, Mondadori;
S. Megally, LES HISTOIRES DE GUHA, Paris.

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