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domenica, aprile 27, 2008

made in brooklyn


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Posted by natashalardera


La serie dei Sopranos è finita, ma alcuni dei protagonisti li vediamo già apparire in progetti nuovi. Tra i tanti, il film che ha aperto il Brooklyn Film Festival e lo ha lasciato con un premio per la miglior produzione, Made in Brooklyn di Luca Palanca. Il regista, attore, sceneggiatore, e produttore è fiero di ricordare che, “Il mio film è stato scelto tra 5000 film di ben 79 paesi per aprire il festival.” Il figlio di un fruttivendolo di origini italiane di Prospect Park West che è cresciuto sognando di conquistare Hollywood, Luca, spostatosi da Brooklyn per fare il cameriere a Los Angeles, vive con il motto, “bisogna fare dell’intrattenimento vero,” sulle labbra. Tutto è iniziato anni fa quando Luca decise appunto di spostarsi sulla costa ovest con una valigia piena di progetti. La fortuna lo portò a lavorare in una pizzeria non commune, nostalgicamente chiamata Mulberry Street, di proprietà di Cathy Moriarty, attrice apparsa nel film Ranging Bull con Robert De Niro. Qui Luca riesce a prendere produttori e altri addetti del lavoro per la gola e a crearsi un network di conoscenze di un certo livello. “Sarò sempre grato a Cathy che mi ha incoraggiato a sognare e mi ha presentato a molte persone,” ha dichiarato il regista. Nel 1999, insieme all’attore Peter Dobson, Luca realizza un cortometraggio, Choose Life, una presa in giro degli hit men italoamericani. Il corto riuscì ad arrivare, nel 2000, al festival dell’indipendent per eccellenza, Sundance, e ad essere comprato per $250,000 da un produttore importante che lo vuole sviluppare in un lungometraggio. Al momento, il corto, un mix tra il film ed il video musicale, è ancora nel Limbo Cinematografico, ma è anche l’ultimo episodio dei quattro che formano Made in Brooklyn. Dopo il successo ottenuto a Sundance, Luca è riuscito a trovare dei produttori, Jon Sheinberg di The Machine e Malek Akkad della Paranormal Films (famosi per la serie dei film horror Halloween), che gli hanno commissionato altri tre corti. “Ho fatto di tutto per riuscirci, eccetto prestazioni sessuali,” scherza Luca, “ma poi mi hanno dato controllo creativo totale e un budget limitato (sotto al milione di dollari). Ho girato sulle scale della casa di mia mamma a Prospect Avenue. Amici, parenti, vicini di casa e di quartiere, polizziotti e pompieri, attori professionisti e non, hanno partecipato con un entusiasmo tipico della gente di Brooklyn alla realizzazine di un film che li prende in giro, ma con tanto tanto amore. “Brooklyn ha aiutato a fare Made in Brooklyn,” dichiara Luca, “E quando poi siamo andati a girare a Staten Island i parenti di quelli di Brooklyn ci hanno aiutato. E’ stata produzione familiare all’ennesima potenza…e mia mamma, anche lei di origini italiane, ha cucinato per tutti.” Classico… “Ognuno a Brooklyn ha una sua storia da raccontare, noi ne abbiamo 4,” spiega Palanca. Ciascuna indipendente legate solo dalla presenza di una bambina che vende limonata per la strada. Il primo episodio, Let it go, ispirato ad una storia vera, ci presenta Dom (l’ex Soprano Michael Rispoli), il bravo ragazzo del quartiere, che aiuta la vicina di casa Mary (Irma St. Paule), un vecchietta un po’ imbranata, a cercare le chiavi apparentemente perse. Accettato il fatto che queste siano sparite Dom si dedica, trascurando i suoi impegni per la giornata, a sostituire la serratura della casa di Mary…ma la vecchietta non si rassegna e continua a cercare la vecchia chaive, causando così un attacco di nervi al poveretto. “Una specie di barzelletta, ma scena tipica della zona, dove tutti si aiutano,” spiega Palanca. Happy Birthday Joe ritrae invece due killer di Brooklyn che hanno testimoniato contro la mafia locale e siccome sono nel programma di protezione dei testimoni devono adattarsi alla vita banale di un paesino Upstate NY. Mentre in Wood, un gruppo di 4 amici, tra cui Palanca e Dobson, lasciano la neighborhood per la prima volta in 35 anni per andare in campeggio. Le avventure che li aspettano sono talmente divertenti e addirittura demenziali che si fa fatica a credere che anche questo episodio sia ispirato ad una storia vera…ma così è. Si termina poi con Choose Life il vecchio corto che ha portato Luca a farsi conoscere. Questi 4 episodi scritti da Palanca ispirato dalla vita di quartiere, sono state tradotte sullo schermo grazie all’aiuto di altri 4 registi: Gregory Alosio, Sharon Angela (Rosalie Aprile dei Sopranos), Jeff Mazzola, e Joe Tabbanella. Il film cattura l’essenza di Brooklyn, della sua gente, della vita di ogni giorno e dell’ironia che la caratterizza. Luca, che sta lavorando al prossimo progetto, ha un consiglio per chi, come lui, sogna Hollywwod; “Non abbandonate mai i vostri sogni,e siate sempre gentili con le persone. Dopo 100 disgraziati poi si incontra una persona vera che può aiutarvi e trasformare la vostra vita. Quindi non bisogna essere negativi, prima o poi si riesce a sfondare se lo si vuole veramente. E non bisogna mai dimenticarsi delle proprie radici, specialmente se si è di Brooklyn.”




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