giovedì, marzo 12, 2009

L’imperfetto


L’imperfetto

Oggi parliamo del tempo “imperfetto” del modo “indicativo”. È un tempo che si usa per indicare un’azione che è collocata nel passato e considerata nella sua durata, nel suo svolgimento e quindi non ancora conclusa: mentre studiavo, Giorgio mi ha telefonato.

L’imperfetto si usa inoltre:

  • per esprimere un’azione che si ripeteva abitualmente nel passato: tutti i giorni prendevo l’autobus alle 8.00;

  • nelle descrizioni: c’era un sole splendido e il mare era tranquillo;

  • nelle narrazioni, al posto del passato remoto, per richiamare l’attenzione del lettore sull’azione: tre navi si avvicinavano al porto, la città bruciava e i suoi abitanti si davano alla fuga . (In questo caso si parla di “imperfetto storico” o, vista la sua particolare diffusione nella cronaca giornalistica, di “imperfetto cronistico”);
  • per esprimere nel passato azioni in svolgimento, interrotte da altre, espresse o al passato prossimo o al passato remoto: parlavo con te, quando ho sentito suonare il campanello.

Dopo aver spiegato agli studenti della mia classe la forma e gli usi del tempo “imperfetto”, ho chiesto loro di scrivere un tema usando questo tempo verbale. Trascrivo di seguito (senza correggere gli errori che sono presenti) quello di un alunno ucraino arrivato in Italia a ottobre 2008. Il titolo assegnato era:

Immagina di essere un elemento della natura. Descrivi ciò che vedi e che senti. Usa il tempo imperfetto”.

In una foresta verde, piena di fiori, uccelli, piante e alberi possenti, c’era un’armonia tranquilla. E poi ho cominciato a parlare. Ero una pigna, una piccola e insignificante pigna tra le tante. Non sapevo quando sarei caduta giù. E questo mi faceva vivere ogni giorno come l’ultimo. Mi piaceva il canto degli uccelli, il soffio del vento, gli animali che vivevano con me. C’erano dei giorni in cui mi sentivo da sola e sentivo tutto il mondo dentro di me. Mi piaceva quando ogni tanto qualche famiglia veniva a sedersi sotto il mio albero. Guardavo con attenzione che cosa facevano e notavo ogni dettaglio: i sorrisi, i movimenti, i baci. Erano felici. Li chiamano sentimenti ma ero una pigna e non capivo, non provavo queste cose. Ero così molto triste, perché anche io volevo provare quei sentimenti, volevo essere amata.
“Ma che cosa mi sta succedendo? Sono così leggera. È arrivato il mio momento, sto cadendo”. Dopo qualche secondo, ho sentito che qualcuno si stava avvicinando. La terra mi sembrava fredda e umida ma, dopo che mi ha raccolto un ragazzo, mi sono sentita ancora leggera. Lui mi ha detto:”Che bella!”. Non mi interessava che cosa significavano quelle parole, ma erano bellissime prima della morte.

L’imperfetto

Indica correttamente se le seguenti frasi sono giuste o sbagliate

  • 1. Mentre sei stato da me, studiavamo matematica.

    • giusto

    • sbagliato
  • 2. Ogni giorno ho camminato per due ore.

    • giusto

    • sbagliato
  • 3. Tutte le estati andavamo al mare con i miei zii.

    • giusto

    • sbagliato
  • 4. La città era bellissima e il cielo era azzurro.

    • giusto

    • sbagliato
  • 5. Mentre avete parlato, l’insegnante scriveva qualcosa sul registro.

    • giusto

    • sbagliato

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