martedì, ottobre 21, 2008

Dizionario dei Proverbi - Bellezza


Dizionario dei Proverbi - Bellezza


Bellezza e suo contrario, Fattezze del corpo

A donna bianca bellezza non le manca (o per esser bella poco le manca).

A donna di gran bellezza dagli poca larghezza.

Non la lasciare troppo libera di se stessa. A donna imbellettata voltagli le spalle.
Allo specchio né brutta né vecchia.

Eppure ci vanno e ci stanno: o perché non lo credono fedele, o perché s'illudono. Bella donna, cattiva testa. Fastus inest pulchris sequiturque superbia formam. (OVIDIO.) Bella in vista, dentro è trista.
Bella moglie, dolce veleno.

Bella testa è spesso senza cervello.

Oh quanta species, cerebrum non habet! Bella testa è talvolta una malvagia bestia.
Bellezza di corpo non è eredità.

Bellezza è come un fiore che nasce e presto muore.

Bellezza senza bontà è come vino svanito--ma

Bontà passa beltà. Beltà e follia vanno spesso in compagnia. Le donne belle più invaghiscono e fanno di più spropositi, perché sono più lodate, più corteggiate, più ammirate; e questo è bene lo sappiano anche gli uomini lodati e corteggiati ed ammirati. Beltà porta seco la sua borsa. Cioè, la donna bella trova sempre marito, anco senza dote; ma sventurata! col tempo perde le belle forme e con esse tutto l'amore, e si rimprovera o si sente rimproverare la sua povertà. Brutto in fascia, bello in piazza. Consolazione alle mamme che abbiano un bambino brutto: e al contrario le fattezze regolari ne' bambini sovente poi si disformano: Bello in fascia, brutto in piazza.
Carne grassa sempre agghiaccia.

Cera lustra, non va alla giostra.

Pelle lucida indica salute fievole: <
> cioè non giunge a vecchia età. Chi bella donna vuol parere, la pelle del viso gli convien dolere--e Chi è brutta, e bella vuol parere, pena patisce, per bella parere.
E accade poi che:

Le donne per parer belle si fanno brutte.

Chi è bella ti fa far la sentinella.
Chi è bello è bello e grazioso, chi è brutto è brutto e dispettoso.

Chi ha bella donna e castello in frontiera, non ha mai pace in lettiera.

Non dorme mai sonni tranquilli. Chi ha bella moglie la non è tutta sua.
Chi ha buon cavallo e bella moglie, non istà mai senza doglie.

Chi mi piglierà di notte, mi lascerà di giorno.

Si dice di donna brutta. Chi nasce bella, nasce maritata--e Le bellezze son le prime spedite.
Le belle facilmente trovan marito:--e

Chi nasce bella, non è in tutto povera.

Ma il Serdonati all'opposto:

Le belle senza dote trovano più amanti che mariti.

Alla fine poi:

C'è carne da ogni taglio e ogni coltella.

Le brutte si maritano e le belle--e

Anche le zoppe si maritano--e

Anche le mucche nere danno il latte bianco--e

Se non si maritassero altro che le belle, che cosa farebbero le brutte?

Donna barbuta, co' sassi la saluta--e Guardati dai cani, dai gatti, e dalle donne coi mustacchi. Di' a una donna che è bella, e il diavolo glielo ripeterà dieci volte.
Donna brunetta, di natura netta.

Donna in treccia, cavallo in cavezza.

Perché facciano bella mostra. Faccia rara, mente avara. Cioè, scarsa, gretta, meschina. Gallo senza cresta è un cappone, uomo senza barba è un minchione. Barba virile decus, foeminarumque crines. Gli alberi grandi fanno più ombra che frutto--e Le case grandi dal mezzo in su non s'abitano--e
Le spezierie migliori stanno ne' sacchetti piccoli--e

Nella botte piccola ci sta il vin buono.

Dicono tutti e quattro figuratamente quello che in latino esprime la nota sentenza: homo longus raro sapiens; cui s'aggiunge però: at si sapiens, sapientissimus; si dice poi anche:

Troppo lungo non fu mai buono.

Gli uomini non si misurano a canne.
Grasso ventre, grosso ingegno.

Grossa testa non fa buon cervello--e

Capo grosso, cervello magro. Guancia pulita, fronte ardita. Cattivo accozzo: prima bellezza è il non saper d'esser bella. Guardati da' segnati da Cristo.
Il bello piace a tutti.

Il bianco e il rosso va e vien, ma il giallo si mantien; anzi il giallo è un color forte che dura anche dopo morte.

Questo proverbio si usa ironicamente e con mal vezzo contro chi abbia un colorito giallastro. (Prov. lomb.) Il bruno il bel non toglie, anzi accresce le voglie.
Il fumo va dietro ai belli.

Cioè, l'albagia, la burbanza, la vanità. I magri mangiano più dei grassi.
La bella donna è un bel cipresso.

Senza frutto. La bellezza ha belle foglie, ma il frutto amaro.
La bellezza non si mangia (o non si mette in tavola).

Si dice a chi si marita senza ricever dote od è senza patrimonio ed è vero che quando uno si marita, deve dar sempre uno sguardo alle ricchezze; ma non si deve dire che nel matrimonio come nella guerra ci vogliono tre cose: danaro, danaro e poi danaro. La beltà senza la grazia è un amo senza l'esca.
L'occhio vuol la sua parte (o la sua diritta).

Mano piccolina, testina fina.

Non fu mai guercio senza malizia.

Non fu mai sì bella scarpa, che non doventasse una ciabatta--e

Non fu mai sì vaga rosa che non diventasse un grattaculo--ma
Scarpa ben fatta, bella ciabatta--e

Quando si è belli si è sempre quelli.

Le belle forme restan sempre anche quando è svanita la freschezza della gioventù.

Occhio bello, animo fello; occhio presto, alma mesta; occhio ridente, alma mordente.
Ogni rana si crede una Diana.

Onestà e gentilezza sopravanza ogni bellezza.

Orecchia lunga, vita lunga.

Si dice ai bambini ai quali si suole, per appoggiare una riprensione, tirare le oreccnie; e vuole significare che chi fu gastigato da fanciullo, sta in cervello da uomo, e vivrà lungamente. Poca barba e men colore, sotto il ciel non è il peggiore.
Rosso, mal pelo.

Salute e vecchiezza creano bellezza.

E all'incontro:
Bellezza e nobiltà danno ricchezze.

Se il grande fosse valente e il piccolo paziente e il rosso leale, ognun sarebbe eguale.
Tanto è dire raperino, quanto ladro e assassino--e

Testa calva, piazza di pidocchi. Tre cose son cattive magre, oche, femmine e capre.
Una bella porta rifà una brutta facciata.

Una bella bocca fa da sé sola un bel viso. Un bel naso fa un bell'uomo--e Un bel camino fa una bella stanza. Un neo cresce belleza. Si dice spesso anche nel morale, ma non s'intende poi così generalmente dagli uomini, i quali per una sgarbataggine, per un ieggiero vizio nel conversare, ti pigliano a noia il più brav'uomo del mondo, e lo strapazzano e lo calunniano. Uomo che ha voce di donna, e donna che ha voce d'uomo, guardatene.
Uomo peloso, o forca o lussurioso, o matto o avventuroso.

Uomo piccolo uomo ardito.

Perché ogni piccoletto è sempre ardito. (Orlando Inn.) Uomo rosso e cane lanuto, più tosto morto che conosciuto--e Il ciel ne guardi dalla tosse
e da quei che ha il pelo rosso
e dal verme di finocchio
e da quei ch'hanno un solo occhio.
Rosso di pelo e moro e guercio e zoppo.
Ad esser buon, Zoilo, faresti troppo. (MARZIALE.)

Vista torta, mal animo mostra; vista all'ingiù, tristo e non più; vista all'insù, o pazzo o tanto savio che non si possa dir più. Beneficenza, Soccorrersi
A far servizio non se ne perde--e

Piacere fatto non va perduto--e
Chi beneficio fa, beneficio aspetti.

Al carro rovesciato tutti gli danno mano. Si ama il caduto: la misericordia è impronta nell'uomo di origine divina. All'uomo limosiniero Iddio è tesoriero.
A sé l'aiuto nega chi ad altri il nega.

Bisogna fare a giova giova.

Cavallo non stare a morire che l'erba ha da venire.

Detto per dimostrare che vane sono le promesse dove son necessari i fatti. Chi coi poveri è sgarbato, sarà sempre tribolato.
Chi dà e ritoglie, il diavolo lo raccoglie.

Chi dà per ricevere, non dà nulla.

Chi davvero aiutar vuole, abbia più fatti che parole.

Chi del suo dona, Dio gli ridona.

Chi fa carità è ricco e non lo sa--e

La carità beato chi la fà. Chi fa la carità,
se non la trova, la troverà.
Chi fa limosina, presta e non dona.

Chi ha carità, carità aspetti.

Chi non dà a Cristo, dà al Fisco.

Chi non fa limosina, come malvagio diviene reo, e paga pene alla giustizia. Chi non dà quello che ama, non riceve quello che brama.
Chi non ha bisogno è in debito.

Inverso ai molti che hanno bisogno. Chi non ha modo, offre la volontà.
Chi pensa al prossimo, al suo ben s'approssima.

Chi ti dà un osso, non ti vorrebbe veder morto.

Chi ti dona, quando anche sia poco, mostra pure aver di te compassione. Col dire e col dare tutto s'ottiene.
Donare è onore, pregare è dolore--e

Il dare fa onore e il chiedere è dolore--e
Dono molto aspettato è venduto e non donato.

Non sa donare chi tarda a dare--e Chi dà presto, è come se desse due volte.
Che donar prestamente,
È donar doppiamente. (Tesoretto. )--e

Il signor Donato gli è sempre bene arrivato--e

al contrario:

Il signor Donato è morto allo spedale.

Scherzi non belli, ma pur vi sono.

È meglio un tieni tieni, che cento piglia piglia. Donare di mal garbo è offrire un fiore che puzza,--ma
Chi dà per cortesia dà con allegria.

Fa bene, e non guardare a cui.
Gli uomini son come i tegoli, si danno da bere l'un con l'altro.

E quando ciò fanno, cuoprono e fanno salubre la casa dove tutti dimoriamo. I benefizi dei morti van presto in fumo. Sono presto dimenticati. Si facciano dunque mentre che almeno fruttano verso noi gratitudine dell'aver noi voluto il bene. Il caritatevole dà alla porta, e Iddio mette dentro dalle finestre.
Il male unisce gli uomini.

Le necessità che tutti hanno sono legame di carità. E nelle comuni sofferenze gli uomini più si stringono, si collegano tra loro. Il servizio torna sempre a casa col guadagno--e Chi serve non erra--e
Del servir non si pente--e

Servi, e non badare a chi

o a chie, per maggior dolceza di pronunzia e di suono come hanno usato anco gli scrittori;--e

Quando del ben servir mal si raduna,
non si deve incolpar se non fortuna. Di questi proverbi non pigli scandalo chi la pensa liberamente. Non raccomandano il farsi servo, ma il rendere servigio; e chi rende servigio al suo simile non la sbaglia, perché o più presto o più tardi lo ritrova. Acciò il servigio reso sia puro e ben accetto, e' bisogna farlo senza aspettarne ricompensa, ché se no è carità pelosa. Il titol di più onore è padre e difensore.
L'avere non è solamente di chi l'ha.

La limosina non fa impoverire--anzi

L'elemosina mantiene la casa--e
La limosina è fatta bene anco al Diavolo.

La mano che dà raccoglie.
Meglio un prossimo vicino che un lontano cugino--e

Acqua lontana non spegne il fuoco.
Gli aiuti che non sono pronti all'occasione, non giovano nulla.

Meglio un aiuto che cinquanta consigli.
Ogni aiuto è buono.

Ogni dieci anni un uomo ha bisogno dell'altro.

Quel che si dona, luce; quel che si mangia, pute.

Se il buon prospera, ognun prospera.

Servigio riaccende amore.

Se vuoi piaceri, fanne.

Solo dir posso ch'è mio, quanto godo e do per Dio.

Spesso si dà per forza quel che si nega per cortesia.

Una mano lava l'altra, e tutte due lavano il viso.

Può esser l'epigrafe della fratellanza e della carità. Un barbiere tosa l'altro.
Val più tacche tacche che Iddio vi aiuti.

Tacche, è quel suono che fa la campanella quando si picchia alla porta: dicesi dei poveri che chiedono la limosina e che son mandati in pace. Val più una buona faccia che un carro di complimenti.
Vuoi guardare i tuoi frutti, siine cortese a tutti.

Guardare per custodire. È di Francesco da Barberino.

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