lunedì, marzo 26, 2012

Verbo AVERE

Verbo AVERE


Indicativo

Presente

Passato prossimo

io ho
tu hai
lui /lei /Lei ha
noi abbiamo
voi avete
loro /Loro hanno

io ho avuto
tu hai avuto
lui /lei /Lei ha avuto
noi abbiamo avuto
voi avete avuto
loro /Loro hanno avuto

Imperfetto

Trapassato prossimo

io avevo
tu avevi
lui /lei /Lei aveva
noi avevamo
voi avevate
loro /Loro avevano

io avevo avuto
tu avevi avuto
lui /lei /Lei aveva avuto
noi avevamo avuto
voi avevate avuto
loro /Loro avevano avuto

Passato remoto

Trapassato remoto

io ebbi
tu avesti
lui /lei /Lei ebbe
noi avemmo
voi aveste
loro /Loro ebbero

io ebbi avuto
tu avesti avuto
lui /lei /Lei ebbe avuto
noi avemmo avuto
voi aveste avuto
loro /Loro ebbero avuto

Futuro semplice

Futuro anteriore

io avrò
tu avrai
lui /lei /Lei avrà
noi avremo
voi avrete
loro /Loro avranno

io avrò avuto
tu avrai avuto
lui /lei /Lei avrà avuto
noi avremo avuto
voi avrete avuto
loro /Loro avranno avuto

Congiuntivo

Presente

Passato

che io abbia
che tu abbia
che lui /lei /Lei abbia
che noi abbiamo
che voi abbiate
che loro /Loro abbiano

che io abbia avuto
che tu abbia avuto
che lui /lei /Lei abbia avuto
che noi abbiamo avuto
che voi abbiate avuto
che loro /Loro abbiano avuto

Imperfetto

Trapassato

che io avessi
che tu avessi
che lui /lei /Lei avesse
che noi avessimo
che voi aveste
che loro /Loro avessero

che io avessi avuto
che tu avessi avuto
che lui /lei /Lei avesse avuto
che noi avessimo avuto
che voi aveste avuto
che loro /Loro avessero avuto

Condizionale

Presente

Passato

io avrei
tu avresti
lui /lei /Lei avrebbe
noi avremmo
voi avreste
loro /Loro avrebbero

io avrei avuto
tu avresti avuto
lui /lei /Lei avrebbe avuto
noi avremmo avuto
voi avreste avuto
loro /Loro avrebbero avuto

Imperativo

Presente

(tu) abbi
(lui /lei /Lei) abbia
(noi) abbiamo
(voi) abbiate
(loro /Loro) abbiano

Gerundio

Presente

Passato

avendo

avendo avuto

Infinito

Presente

Passato

avere

avere avuto

Participio

Presente

Passato

avente

avuto

Verbo ANDARE

Verbo ANDARE


Indicativo

Presente

Passato prossimo

io vado
tu vai
lui /lei /Lei va
noi andiamo
voi andate
loro /Loro vanno

io sono andato
tu sei andato
lui /lei /Lei è andato
noi siamo andati
voi siete andati
loro /Loro sono andati

Imperfetto

Trapassato prossimo

io andavo
tu andavi
lui /lei /Lei andava
noi andavamo
voi andavate
loro /Loro andavano

io ero andato
tu eri andato
lui /lei /Lei era andato
noi eravamo andati
voi eravate andati
loro /Loro erano andati

Passato remoto

Trapassato remoto

io andai
tu andasti
lui /lei /Lei andò
noi andammo
voi andaste
loro /Loro andarono

io fui andato
tu fosti andato
lui /lei /Lei fu andato
noi fummo andati
voi foste andati
loro /Loro furono andati

Futuro semplice

Futuro anteriore

io andrò
tu andrai
lui /lei /Lei andrà
noi andremo
voi andrete
loro /Loro andranno

io sarò andato
tu sarai andato
lui /lei /Lei sarà andato
noi saremo andati
voi sarete andati
loro /Loro saranno andati

Congiuntivo

Presente

Passato

che io vada
che tu vada
che lui /lei /Lei vada
che noi andiamo
che voi andiate
che loro /Loro vadano

che io sia andato
che tu sia andato
che lui /lei /Lei sia andato
che noi siamo andati
che voi siate andati
che loro /Loro siano andati

Imperfetto

Trapassato

che io andassi
che tu andassi
che lui /lei /Lei andasse
che noi andassimo
che voi andaste
che loro /Loro andassero

che io fossi andato
che tu fossi andato
che lui /lei /Lei fosse andato
che noi fossimo andati
che voi foste andati
che loro /Loro fossero andati

Condizionale

Presente

Passato

io andrei
tu andresti
lui /lei /Lei andrebbe
noi andremmo
voi andreste
loro /Loro andrebbero

io sarei andato
tu saresti andato
lui /lei /Lei sarebbe andato
noi saremmo andati
voi sareste andati
loro /Loro sarebbero andati

Imperativo

Presente

(tu) vai, va'
(lui /lei /Lei) vada
(noi) andiamo
(voi) andate
(loro /Loro) vadano

Gerundio

Presente

Passato

andando

essendo andato

Infinito

Presente

Passato

andare

essere andato

Participio

Presente

Passato

andante

andato

mercoledì, marzo 21, 2012

Le nostre proposte per lo studio della lingua e della cultura italiana


Scuola di italiano MachiavelliLa scuola d'italiano Machiavelli è, dal 1978, un punto di riferimento per coloro che si avvicinano per studiare l’italiano in Italia, che vogliono usare creativamente questa lingua, che sono interessati alla cultura di questo paese, intesa nel senso più ampio.

Nostra caratteristica è la cura e l'attenzione che riserviamo a ciascuno dei partecipanti ai nostri corsi d'italiano, alle sue motivazioni ed alla soddisfazione delle sue aspettative. L'atmosfera, e non solo in classe, è allegra ed informale, come si conviene quando la comunicazione ha, come da noi, un forte obiettivo relazionale.

Il numero massimo di 12 persone per gruppo-classe permette un apprendimento rapido della lingua italiana, basato sulla collaborazione tra i partecipanti. Accanto ad una illustrazione chiara delle regole della lingua, offriamo sempre spazio alle attività comunicative e ai giochi.

I nostri studenti provengono da tutto il mondo, questo favorisce la possibilità di comunicare sempre e solo in italiano ed impone agli insegnanti una mentalità flessibile e creativa, nell'organizzazione della lezione, nell'utilizzo dei materiali didattici e nelle attività proposte.

I nostri programmi di studio:

Perché studiare a Firenze?

Provate a passeggiare lungo le rive dell’Arno, a perdervi per i vicoli medievali che a volte si aprono in splendide piazze, fermatevi davanti ai prestigiosi monumenti: dal Duomo alla Chiesa di Santa Croce; da Palazzo Vecchio in Piazza Signoria a Palazzo Pitti con il Giardino di Boboli; dal Ponte Vecchio alla Galleria degli Uffizi, dalle Cappelle dei Medici con la tomba di Lorenzo Il Magnifico alla Chiesa di Santo Spirito, lasciatevi stupire ancora dalla Primavera del Botticelli, dal David di Michelangelo e delle opere di Tiziano e di Beato Angelico, ruberete con gli occhi la bellezza di Firenze, prepotente nella semplicità delle linee architettoniche, la sua storia, il suo fascino, esaltati anche dai sapori di una cucina tra le più famose del mondo. Ecco perché milioni di persone ogni anno visitano la capitale del Rinascimento.

Ponte Vecchio, Firenze Toscana

Certo, si può anche scegliere di non limitarsi alla superficie, si può decidere di deviare dai sentieri più battuti dal consumismo turistico e concedersi il tempo di cogliere tutto il resto: la vivacità culturale, sociale ed economica dei quartieri di Firenze, con i loro mercati, le botteghe, i negozi, i ristoranti e i luoghi di aggregazione. Si potrà scoprire così una specificità della città, dove lo spirito italiano incontra e si mescola con quello degli stranieri che qui hanno deciso di vivere e che hanno contribuito a fare di Firenze un centro multi culturale vivace, un polo importante per l’arte, la musica, la moda e l'artigianato.

Locali in Piazza Santo Spirito, FirenzeScuola di italiano. Seminario di arte in Santo Spirito

Firenze e la Toscana hanno un'importante tradizione di accoglienza dei giovani e di tutti coloro che si avvicinano alla lingua e alla cultura italiana, con un percorso che si snoda attraverso programmi di storia dell’arte, di artigianato, di cucina, di moda, di design.

La Toscana tutta, già culla della lingua italiana e del sapere europeo, è stata ed è punto di convergenza e laboratorio di produzione artistica e culturale; senza perdere di vista il suo passato (Michelangelo, Leonardo da Vinci, Machiavelli, Giotto, Leon Battista Alberti, Brunelleschi ) costantemente rivolge lo sguardo al suo futuro.

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domenica, marzo 18, 2012

L’insegnamento delle scienze in Europa

L’insegnamento delle scienze in Europa
Politiche nazionali, pratiche e ricerca
di Erika Bartolini


Immagine tratta dall'Archivio DIALo studio esamina l’organizzazione dell’insegnamento delle scienze in Europa e offre una panoramica sulle politiche e le strategie in atto finalizzate all’incremento e alla promozione dell’insegnamento e dell’apprendimento delle scienze oggi. Lo studio osserva le misure di supporto disponibili per insegnanti e scuole per incrementare la motivazione e l’interesse degli studenti nelle scienze. Lo studio contiene anche un’analisi della letteratura sull’insegnamento delle scienze, i principali risultati delle indagini internazionali PISA e TIMSS così come i risultati di un’indagine pilota sul contenuto dei programmi di formazione iniziale dei docenti. Il rapporto analizza 31 paesi (gli stati membri dell’UE, più Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Turchia) e si riferisce all’anno scolastico 2010/2011.

Molti paesi sostengono programmi individuali, ma sono rare strategie nazionali per promuovere l’insegnamento delle scienze

Solamente otto paesi hanno quadri di riferimento strategici per promuovere l’insegnamento delle scienze. Queste strategie o rimandano a obiettivi educativi più ampi per la società in genere, o sono specifiche per la scuola. Le tre aree principali prese in considerazione da queste strategie sono il curricolo, i metodi di insegnamento e la formazione degli insegnanti.
La maggior parte dei paesi integra anche l’orientamento sulle scienze nella strategia di promozione delle scienze. La maggior parte dei paesi che non hanno una strategia sovrastante, ha programmi e progetti individuali (come partenariati di scuole e centri scientifici) a scopo di orientamento scientifico, per quanto piccola possa essere la loro portata. Pochissimi paesi, tuttavia, offrono iniziative specifiche che tentano specificatamente di contrastare glie sistenti squilibri di genere nell’insegnamento delle scienze. In altre parole, molto poco è stato fatto per alzare la motivazione delle ragazze a scegliere la carriera scientifica. In modo simile, solo alcuni paesi hanno messo in atto programmi e progetti a supporto di alunni e studenti particolarmente motivati e talentati.
I partenariati fra scuole hanno un ruolo cruciale nella promozione dell’insegnamento delle scienze e sono organizzati in maniera diversa in ciascun paese europeo. I partner possono essere agenzie nazionali, istituti di istruzione superiore e associazioni scientifiche o compagnie private.
Anche i centri scientifici contribuiscono alla promozione dell’insegnamento delle scienze in Europa. Due terzi di tutti i paesi riportano che tali istituzioni esistono a livello nazionale e offrono agli studenti attività che vanno oltre quello che le scuole tipicamente offrono. Questi centri scientifici spesso offrono anche programmi di formazione per gli insegnanti.

L’insegnamento delle scienze integrate avviene principalmente ai livelli inferiori dell’istruzione

L’organizzazione curricolare delle scienze è molto interessante in quanto indica delle tendenze europee comuni. In tutti i paesi europei, l’insegnamento delle scienze inizia con una materia integrata generale. In quasi tutti i paesi, le scienze sono insegnate in questa forma per tutta l’istruzione primaria e spesso per uno o due anni della scuola secondaria inferiore.

Al contrario, alla fine dell’istruzione secondaria inferiore, l’insegnamento delle scienze è generalmente suddiviso fra biologia, chimica e fisica. Tuttavia, molti paesi sottolineano i legami fra una materia e l’altra. Inoltre, nei curricoli, e in documenti assimilati, dei paesi europei, il collegamento con altre materie è spesso messo in luce e, in genere, gli insegnanti sono incoraggiati ad utilizzare approcci trasversali ogni volta sia possibile.
A livello secondario superiore generale (ISCED 3), la grande maggioranza dei paesi europei considera la materia separatamente e organizza l’insegnamento delle scienze in base agli indirizzi e ai corsi scelti dagli studenti. Di conseguenza, le scienze non sono insegnate a tutti gli studenti allo stesso livello di difficoltà e/o per tutti gli anni dell’ISCED 3. Ciononostante, nella maggioranza dei paesi, le materie scientifiche sono obbligatorie per tutti gli studenti del livello ISCED 3 per almeno un anno.

Più insegnamento contestualizzato e attività pratiche nei curricoli delle scienze

La ricerca suggerisce che dare rilievo alle esperienze di vita degli studenti e discutere degli aspetti sociali delle scienze sono leve fondamentali per innalzare la motivazione e l’interesse degli studenti nelle scienze. In quasi tutti i paesi europei, la normativa di livello centrale sulle scienze raccomanda di impegnare gli studenti in discussioni sulle problematiche ambientali e di dimostrare le varie applicazioni dei risultati scientifici nell’uso quotidiano. A livello primario, si raccomandano attività educative sulle scienze che spesso comprendono la sperimentazione pratica e il lavoro progettuale collaborativo, ma meno frequentemente aspetti astratti come dibattiti sulle scienze e questioni sociali. Questi ultimi sono più frequentemente menzionati ai livelli superiori di istruzione. In generale, i documenti ufficiali nei paesi europei prevedono varie forme di indagine partecipativa attiva dal livello primario in poi.

Valutazione in classe: prevalgono ancora i metodi tradizionali

Le linee guida per la valutazione delle conoscenze e delle competenze degli alunni riflettono e sostengono gli obiettivi e/o i risultati di apprendimento contenuti nel curricolo. La metà dei paesi o delle regioni d’Europa ha specifiche linee guida sulle scienze. Queste includono raccomandazioni sulle tecniche che gli insegnanti possono utilizzare quando valutano i progressi degli alunni. Gli esami tradizionali scritti/orali, la valutazione della performance degli studenti in classe e del lavoro progettuale sono le tecniche più ricorrenti. Tuttavia, queste tecniche in genere rispecchiano le raccomandazioni generali per la valutazione di tutte le materie. In genere, agli insegnanti non sembra venga fornita una guida ufficiale per la valutazione specifica delle abilità scientifiche.

Almeno una valutazione standardizzata durante l’istruzione obbligatoria
Immagine tratta dall'Archivio DIA
Nella maggioranza dei paesi e/o delle regioni d’Europa, le conoscenze e competenze degli alunni e degli studenti nelle scienze sono valutate all’interno di procedure standardizzate a livello nazionale almeno una volta nel corso dell’istruzione obbligatoria (ISCED 1 e 2) e/o nell’istruzione secondaria obbligatoria (ISCED 3). Le scienze non hanno la stessa importanza della matematica e della lettura per quanto riguarda i test standardizzati, sebbene sembra che in alcuni paesi siano sempre più incluse nelle procedure di rilevazione nazionale.

Nessuna misura specifica di supporto per chi ha scarsi risultati nelle scienze

Politiche specifiche di supporto per coloro che hanno bassi rendimenti nelle materie scientifiche non esistono in nessun paese europeo. Solo pochi paesi hanno lanciato programmi nazionali per combattere i bassi rendimenti nelle scienze a scuola. Al contrario, il supporto è coperto da un quadro di riferimento generale che regola le misure per gli alunni con difficoltà di apprendimento a prescindere dalla materia. Le pratiche più comuni sono l’insegnamento differenziato, l’insegnamento singolo, l’apprendimento assistito da pari, tutoraggio e l’organizzazione di gruppi di abilità. Quest’ultima consiste in piccoli gruppi di supporto all’apprendimento che generalmente si svolgono fuori dal normale orario di lezione. Di fatto, in molti paesi, le misure di sostegno sono decise a livello di singola scuola, il che permette alle scuole di avere una maggiore flessibilità per adattare le risposte a una situazione particolare.

Molte iniziative nazionali per aiutare a accrescere le competenze degli insegnanti

Le valutazioni passate sulle strategie di promozione delle scienze hanno mostrato che il rafforzamento delle competenze degli insegnanti è una questione particolarmente importante. I paesi con un quadro strategico per la promozione dell’educazione scientifica, fra le misure includono normalmente l’incremento della formazione degli insegnanti di scienze. I partenariati scolastici, i centri scientifici e istituti simili, contribuiscono tutti all’apprendimento informale degli insegnanti. I centri scientifici in molti paesi forniscono anche uno sviluppo professionale continuo specifico (CPD). Quasi tutti i paesi riportano che le loro autorità educative prevedono specifiche attività di CPD per gli insegnanti di scienze nella formazione ufficiale per gli insegnanti in servizio. Le iniziative nazionali di formazione iniziale per gli insegnanti di scienze sono, tuttavia, non molto frequenti.

Formazione iniziale degli insegnanti: l’attenzione è ancora sul curricolo

La competenza considerata più importante nella formazione degli insegnanti è la conoscenza e la competenza a insegnare il curricolo ufficiale di matematica/scienze. Spesso è incluso nella valutazione dei futuri insegnanti. Creare un ricco spettro di situazioni di insegnamento, o applicare varie tecniche di insegnamento in genere è parte di un corso specifico sia nei programmi per insegnanti generalisti sia in quelli per insegnanti specialisti.
Tuttavia, avere a che fare con la diversità, cioè insegnare a una gamma diversa di studenti, tenendo in considerazione gli interessi diversi dei ragazzi e delle ragazze, e evitando stereotipi di genere quando si interagisce con gli studenti, è l’ultima competenza trattata nei programmi
Ovviamente, questi risultati sono solo indicatori, dato che la conoscenza effettiva degli insegnanti e la loro competenza a insegnare non può essere direttamente attribuita al contenuto dei programmi di formazione degli insegnanti.

L'articolo completo, comprensivo di grafici e immagini, è scaricabile qui.

Lo studio completo
Science Education in Europe: National Policies, Practices and Research è disponibile in inglese sul sito di Eurydice:
http://www.indire.it/eurydice/content/index.php?action=read_cnt&id_cnt=12791

Copie della versione cartacea del rapporto sono disponibili su richiesta a
eurydice.italia@indire.it

giovedì, marzo 15, 2012

Understanding verbs — essere and stare

Do you ever get confused when to use essere and when to use stare?

Use of essere:

Essere can express existence, which refers to an intrinsic quality or a condition, both temporary and permanent, and can be followed by an adjective (felice, depresso, annoiato, stanco, allergico, malato, etc.):

Sei una persona magnifica.
You are a wonderful person.

Sono stanchissimo. Posso riposarmi un minuto?
I’m very tired. Do you mind if I rest for a moment?

Come sei brutto con questo maglione rosa!
How ugly you are with that pink sweater on!

Essere can also be used to express a state, indicating the place where one is (as a synonym for the verb trovarsi):

Sarò a Roma il prossimo fine-settimana.
I will be in Rome next week-end.

Non piangere. Sono qui per aiutarti.
Don’t cry. I am here to help you.

Sono in piedi davanti a voi; non mi vedete?
I’m standing still in front of you; can’t you see me?

Quanti saremo alla festa?
How many of us will be at the party?

Cultural Note: In the south of Italy, it’s not uncommon to hear people use ‘stare’ with adjectives, as in “sto stanco”, “sto depresso”, to indicate a temporary condition, as well as with a locative meaning, as in “sto a casa”, “sto per strada”. Nevertheless, these are regional, non-standard usages (derived from the Spanish language) which are considered inappropriate by native speakers themselves in official contexts and in writing.

Use of stare:

Stare indicates a temporary physical condition, as an answer to the question, “Come stai?” (and is followed by an adverb: sto bene/benissimo, sto male/malissimo, sto meglio di ieri, sto peggio di ieri ecc.):

Come stai oggi?
How are you today?

Sto benissimo, grazie!
I’m very well, thanks!

Let’s look at the following example where both verbs are used in contrast:

Come stanno i tuoi genitori? (‘come’=interrogative adverb, so ‘stare’ is used)
Sono esausti; hanno viaggiato tutta la giornata. (‘esausto’=adjective, so ‘essere’ is used)

How are your parents?
They’re exhausted; They travelled all day long.

Stare can also be used to describe a physical position, indicating the stillness and persistence of a condition, as a synonym for the verb ‘restare’ (stay):

Sto qui ad aspettarti da un’ora!
I’ve been waiting here for you for an hour!

Sta’ zitto! Ho mal di testa!
Shut up! [literally: stay silent] I’ve got a headache!

Stava con le mani sui fianchi.
She was akimbo.

With adjectives that can express both intrinsic qualities and physical positions, the contrast in meaning between “essere” and “stare” becomes more evident:

Sii fermo e risoluto e avrai successo in ogni situazione.
Be firm and resolute and you’ll succeed every time.

Sta’ fermo un attimo! Mi stai innervosendo!
Hold still for a moment! You are annoying me!

In the following example, we can see a clear contrast between the indication of a position and the persistence of that position:

Dov’è seduta tua madre? Non la vedo.
Where is your mother seated? I can’t see her.

Dille di stare seduta ancora un po’.
Tell her to stay seated a little longer.

Other grammatical uses of stare and essere:

Stare is used to form the present and past progressive (il presente progressivo and il passato progressivo):

Sto andando al supermercato.
I’m going to the supermarket. (That is, you are going right now)

Non ti arrabbiare! Stavamo solo scherzando!
Don’t be mad! We were only joking!

Essere is used, along with avere, as the auxiliary verb in compound tenses such as the passato prossimo:

Sono stato alla biblioteca oggi.
I was at the library today.

Sono arrivati alle 5 di mattina.
They arrived at 5am.

NB: Take note that stato is the past participle for essere and stare.

Essere is also used in passive constructions:

Le piccole squadre come la nostra sono sempre penalizzate!
Small teams like ours are always penalised!

Stare per + infinitive means to be about to do something:

Il treno sta per partire.
The train is about to depart.

created and edited by Vittorio Tavini
and Keith Preble

Practice Makes Perfect: “Can” in Italian

Below are some exercises (answers are located in the comments). Please study #210 that explains the use of potere, riuscire and sapere.

Instructions: In the sentences below, fill the appropriate conjugation and tense of potere, riuscire a, or sapere.

1. (io) __________ portarti al centro commerciale ma devi andare a casa in autobus.

2. Non _________ trovare le mie chiavi perche’ la mia scrivania è in disordine.

3. (io) __________ giocare a tennis come un professionista, ma, scusami, domani non _______ giocare. Ho un colloquio.

4. (tu) _________ prestarci la tua macchina? La nostra non parte.

5. Fagli un’offerta che non (lui) _________ rifiutare.

6. Non (loro) ____________ accettare i tuoi soldi – sono troppo orgogliosi!

7. Sapevo che __________ spiegargli tutta la situazione, però quando l’ho visto stamattina ho cominciato a tremare e non ____________ dire una parola.

8. Quando sono ritornato a casa, sapevo di non ________ entrarci. Ho capito di aver lasciato le chiavi sul tavolo e non ________ proprio.

9. Ho tentato di aprire la porta molte volte con la chiave, ma alla fine non ___________.

10. (io) __________ guardare i bambini mentre ti fai la doccia.

11. (io) ___________ aprire il barratolo. Ho le mani bagnate.

12. Ho tentato di aprire la porta del mio ufficio, ma non ________ perché avevo la chiave sbagliata. Ho frugato nelle tasche, ma non ___________ trovare quella giusta, e poi ho capito di averla lasciata sul tavolo della cucina. Si, __________ vederla dalla finestra ma _________ prenderla! Mannaggia! Non _______ entrarci! Ma allora ho pensato che _________ telefonare a mia madre per un aiuto.

13. Mi ricordo l’estate scorsa. Cercavo questo paesino chiamato Villari e mi sono perso. Ho chiesto ad un passante, ma non (lui) _________ aiutarmi perche’ anche lui era uno sconosciuto li. Ho telefonato ad Aldo per un aiuto, presumendo che conoscesse la zona, e, per fortuna, alla fine (lui) ___________ aiutarmi a trovare questo posto.

Answers:

The answer key is located in the comments below. If you have a question or require an explanation, leave a comment, and one of us will respond shortly!


Passato prossimo, passato remoto, & imperfetto

Let us take a look at these three Italian past tenses in contrast, since it is sometimes really difficult for English speakers to know when to use one or the other.

First of all, let us group the passato prossimo and the passato remoto together, because their difference is just in the point in time they refer to, not in the quality of the action they express.

The kind of action the passato prossimo and the passato remoto express is a completed action which occurred at some point in the past. Whereas the passato prossimo is mainly used in conversation to refer to recent or less recent past actions, the passato remoto is used instead for remote past actions. In addition, the passato remoto is the only tense used in fiction.

Un’ora fa ha chiamato Maria.

Maria called an hour ago.


Mercoledì scorso sono andato al cinema con Francesco.

Last Wednesday I went to the cinema with Francesco.


Il mese scorso siamo andati in vacanza alle Barbados.

Last month we went to Barbados on holiday.


Tre anni fa prenotammo una stanza d’albergo vicino al mare.

Three years ago we reserved a hotel room near the sea.


Nel 1946 l’Italia diventò una Repubblica.

In 1946 Italy became a Republic.


(From a novel:) Laura si svegliò di soprassalto e guardò l’orologio.

Laura woke up with a start and took a look at her watch.

There is much debate among Italians about how remote an action has to be to require a passato remoto. There are two factors to consider: a regional one and an emotional one.

Regarding regional differences, people in Northern Italy tend to prefer the passato prossimo, even for actions that took place long ago. They would rather say (see example above):

Tre anni fa abbiamo prenotato una stanza d’albergo vicino al mare

Three years ago we booked a hotel room near the sea.

In the South, it is the other way round: many Neapolitans and Sicilians would rather say (see examples above):

Il mese scorso andammo in vacanza alle Barbados.

Last month we went on vacation to Barbados.


Mercoledì scorso andai al cinema con Francesco.

Last Wednesday I went to the movies with Francesco.

The emotional factor refers to the emotional proximity felt by the speaker relating a past action, which means that the past action is felt to still have an impact on the present regardless of how remote in the past it actually is. In this case, the passato prossimo would rather be used. For example, one would not normally use the passato remoto in sentences like:

Sono nato in un piccolo paesino della Sicilia. (The speaker is obviously still alive)

I was born in a small village in Sicily.


Ci siamo sposati nell’agosto del 1980. (They are still married)

We got married in August 1980.

Now let us now consider how the IMPERFETTO works. It has got at least three main functions:

1) DESCRIPTION OF A PAST SITUATION:

Ero un ragazzo introverso: parlavo poco e passavo il tempo leggendo romanzi d’avventura.

I was an introverted boy: I spoke little and spent my time reading adventure novels.


Nel 1990 vivevamo in Francia.

In 1990 we lived in France.


La nostra casa si trovava su una collina, e poco sotto iniziava una strada che portava al mare, da cui si poteva vedere un isolotto vulcanico.

Our house was located on a hill, and just below began a road that led to the sea, from where one could see a volcanic holm.

2) REPEATED OR HABITUAL PAST ACTION:

Da bambino, andavo in montagna tutti gli anni.

When I was a child, I used to go to the mountains every year.


Quando tornavo a casa, mi aspettava sempre dietro la porta per farmi uno scherzo.

When I used to return home, she used to always wait behind the door in order to play a trick on me.

3) DURATIVE PAST ACTION (that is, actions where the stress in on duration):

Mi fissava con rabbia.

He was staring at me with anger.


Ieri Paolo, mentre studiava, ascoltava la musica. (parallel durative actions, often introduced by time subordinators such as “mentre”; see below)

Yesterday Paolo, while he was studying, listened to music.

Now let us finally see the passato remoto/passato prossimo tenses in contrast to the imperfetto.

I said that the passato prossimo/passato remoto group refers to completed actions that took place at some point in the past. In contrast, the imperfetto focuses on the duration of an action rather than on its completeness (which is irrelevant here). This contrast is particularly evident when the tenses are used in combination, as in the following examples:

- passato prossimo/passato remoto + passato prossimo/passato remoto

(= A series of completed past actions, one following the other in temporal succession)

Sono tornato a casa e l’ho chiamata. (with the passato prossimo)

I came back home and I called her.

Prima accesi la TV e poi mi misi a letto. (with the passato remoto)

First I turned on the TV and then got into bed.

Graphically speaking, we can see each passato prossimo/passato remoto action as a single vertical arrow (the point in time) hitting the time line. So, the first example could be represented as follows:

- imperfetto + imperfetto

(= Parallel durative actions)

Mentre ascoltava la radio, fumava una canna.

While he was listening to the radio, he was smoking a joint.

Graphically speaking, these actions in the imperfetto can be seen as two parallel horizontal segments along the time line. So, the example could be represented as follows:

- imperfetto + passato prossimo/passato remoto

Mentre parlavo con Maria, è squillato il telefono.

While I was talking to Maria, the telephone rang.

Anna passava per quella strada proprio nell’istante in cui l’auto esplose.

Anna was going by that street just at that moment when the car exploded.

Finally, we can combine the above symbols in the following representation of the first example:


Journey to San Giovanni in Venere Abbey, Abruzzo

On the day that we visited Trabocco Punta Torre with Daniele he also drove us to the Punta Aderci Nature Reserve. It is a stunningly beautiful area of great botanical and geological interest and is an ideal spot for birdwatchers, swimmers and sunbathers. From this beach dolphins can sometimes be seen in the distance.
We also stopped in San Vito Chietino and walked along the gravel path past the old train station.

Ahead of us we could see the Trabocco D’Annunzio (also called Trabocco Turchino) and the Eremo D’Annunzio concealed amongst the cliffs and orange trees. The steep cliffs alternate with small sandy coves. The famous poet and writer Gabriele D’Annunzio spent two months of the summer of 1889 here with Barbara Fraternali Leoni. The artist Francesco Paolo Michetti recommended this place to him due to the unspoilt beauty of the landscape. During his time here he was inspired to write ‘Il Trionfo della Morte’ (Death’s Triumph), in which he describes some of the places surrounding the hermitage. He wrote:
“The chain of promontories and crescent-shaped gulfs rendered an image of a succession of offerings, with each inlet holding a treasure.”
On the public sandy beach at Punta Penna we went for a swim. We had packed our swim costumes and towels with us and Daniele also brought along his colourful kite which our daughter Amy had fun flying; she even held on to it when she was in the water. You need to bring your own sun umbrella as there is no natural shade. I prefer beaches like this rather than the ones that have rows and rows of tightly packed sun loungers and parasols.
On the way back towards Pescara he drove us to the Abbey of San Giovanni in Venere in Fossacesia, one of the largest Benedictine monasteries in the region. The first thing we did there was admire the view of the Sangro River Valley in front of the abbey which stretches out over orchards, olive groves and pine woods to the sea. (See video below).

From the other side of the abbey we admired a line of ‘trabocchi’ - old fishing machines. In this picture you can just about make out four of them in a row along the coast. The light was fading at this time of the evening. This area is considered one of the most beautiful of the entire Trabocco coastline.
The abbey sits on a hill dominating the Adriatic coastline. At dusk it is illuminated and is a wondrous sight from all around.

The main portal (Portale della Luna – Moon Portal) is in stone and marble and is surmounted by a vaulted arch which encloses a decorative half moon. Here images of Jesus, the Blessed Mother and John the Baptist are sculpted.
On the sides of the portal are two pilasters and columns made with different coloured marble. You can see images of the story of the Annunciation and the Visitation as well as scenes of John the Baptist, Daniel in the lion’s den and Gabriel announcing John’s birth to his father. The scene on the bottom left is of two peacocks drinking from a vase.

The interior is divided into three naves divided by twelve pillars with gothic arches and it has a high roof of wooden beams. Real treasure is to be found down in the crypt - marble pillars dating back to Roman times and frescoes dating back to the twelfth and thirteenth centuries. The frescoes were restored in October 2009. In the central fresco Christ is in the middle with saints Benedict and John the Baptist on either side. On the right wall is a panel with the Virgin and Child between the Archangel Michael and St Nicholas of Bari.
We ended the day with dinner in the café which is at the side of the abbey amid trees and flowers. They serve delicious pizza and gelato artigianale (home made ice-cream). You can see the Portale delle Donne – (women’s portal) in the background.
Here is a very short video showing the view from the abbey. It makes me what to be back there again...


Daniele, our guide, has several interesting itineraries for day trips in Abruzzo. See his website for more details: http://www.abruzzowithyou.com/

Ceramics in Appignano - Le Marche

The outside of the ‘Ceramiche Fratelli Testa’ pottery workshop in Appignano di Macerata is covered in a striking kaleidoscope of colourful tiles inviting you to enter. Inside, the doors, walls and ceiling are decorated with colourful pieces of pottery and hundreds of mosaics.

Ceramiche Fratelli Testa, Appignano di Macerata


Detail of exterior

When we visited we were able to watch the potters at work and to view the process from beginning to end was fascinating. We could see the vessels take shape and become beautiful works of art, smooth, glazed and painted. The creator of all this magic is Giuseppe Testa, the last of the Testa potter brothers (Fratelli Testa) in Appignano di Macerata.
In 1850 his grandfather (also named Giuseppe) set up the pottery workshop and since then the family of skilled craftsmen, his father Giacinto and his brother Francesco have all been potters.

Giuseppe started creating pottery when he was just eight years old. His work requires great skill but he does it with a passion. When he was working there he made all his customers feel at ease in his cozy studio and often in the evenings, the older Appignanesi used to meet here to chat.

Postcard of Borgo Santa Croce from 1860
(you can see the pottery lined up on the left)
He retired last year at the age of 73 but his beautiful pottery store has now been made into a museum. He still teaches in the school of ceramics passing on his skills to the next generation of potters and helping to preserve the history, culture and traditions of Appignano.

Although his son Mauro shares his love of ceramics he has chosen a different career, as an architect. It was Mauro who decorated the interior walls and ceiling of the ceramics shop. The pottery is mostly for everyday use, rustic earthenware dishes, terracotta crockery, bowls, vases, jugs and pitchers.The richness of this ancient craft continues to live on every day in the dazzling shop front and each piece of pottery retains a part of this wonderful tradition.


I treasure this pestle and mortar made by Giuseppe Testa

Thanks to our friend Stefano for much of this information about his dear friend Giuseppe Testa. You can visit the ceramics museum here:

Ceramiche Fratelli Testa
Borgo Santa Croce, 33
62010 Appignano di Macerata (MC)
Tel.: (+39) 073357484

Si scrive 'mail' o 'e-mail'? 'Un'e-mail' o 'un e-mail'?

Si scrive 'mail' o 'e-mail'?
Volete sostituire la parola 'e-mail' con la più semplice 'mail'? Non potete farlo, almeno in contesti più controllati: se date un'occhiata ai più grandi dizionari della lingua italiana, infatti, non troverete mai 'mail' ma 'e-mail'; nulla toglie, ovviamente, che con i prossimi aggiornamenti possa cambiare qualcosa (anche perché, essendo questo un dubbio parecchio diffuso su Google, la questione non è proprio marginale). Risolto questo problema in un batter d'occhio (in fin dei conti, ci è bastato consultare gli strumenti che il web e i linguisti hanno messo a disposizione), passiamo alla seconda questione: si scrive 'un'e-mail' o 'un e-mail'?

La risposta, come quasi sempre, non è unica: alcuni preferiscono scrivere 'un'e-mail'; altri, 'un e-mail'. C'è chi, insomma, ritiene che il sostantivo sia di genere maschile e chi, invece, pensa sia un nome femminile e a seconda di questo, ovviamente, inserisce o meno l'apostrofo. Per ulteriori approfondimenti, quanto abbiamo già scritto in precedenza vi sarà senz'altro utile.

Divina Commedia, l'Inferno di Dante è omofobo, razzista e antisemita: 'Vietate il poema'

La Commedia dantesca sotto accusa

La Commedia di Dante condannata all'indice: sono queste le ultimissime sull'indiscusso capolavoro della nostra cultura, e non una brillante rivisitazione. Il poema, pensate, si farebbe portatore di messaggi e contenuti altamente offensivi: i canti XXXIV, XXIII, XXVII, XIV dell'Inferno, in particolare, sarebbero ricchi di razzismo, omofobia, islamfobia e antisemitismo. A notare questo non è gente che conosce solo per sentito dire la Commedia dantesca, ma una organizzazione no profit e non governativa, Gherusch92, impegnata a tal punto nella difesa dei diritti umani da condannare tutto ciò che potrebbe minacciarli anche minimamente.

'Vietate la Divina Commedia - così hanno esordito negli ultimi giorni i ricercatori della Gherusch92 -, ha contenuti antisemiti, razzisti, omofobici e contro l'Islam', riferendosi alla sorte che viene assegnata ai sodomiti da Alighieri: sono costretti a correre per l'eternità colpiti da palle di fuoco che piovono dal cielo; semmai qualcuno di loro dovesse fermarsi, verrebbeinchiodato al suolo per cento anni. Questo succede nell'Inferno; nel Purgatorio, invece, i sodomiti, insieme ai lussuriosi, camminano nel fuoco in direzioni diverse.

La presidente della Gherusch92, Valentina Sereni, spiega chiaramente il suo disappunto: 'Non invochiamo né censure né roghi, ma vorremmo che si riconoscesse, in maniera chiara e senza ambiguità, che nella Commedia vi sono contenuti razzisti, islamofobici e antisemiti. L'arte non può essere al di sopra di qualsiasi giudizio critico. L’arte – continua Sereni – è fatta di forma e di contenuto e anche ammettendo che nella Commedia esistano diversi livelli di interpretazione, simbolico, metaforico, iconografico, estetico, ciò non autorizza a rimuovere il significato testuale dell'opera, il cui contenuto denigratorio è evidente e contribuisce, oggi come ieri, a diffondere false accuse costate nei secoli milioni e milioni di morti. Persecuzioni - prosegue -, discriminazioni, espulsioni, roghi hanno subito da parte dei cristiani, ebrei, omosessuali, mori, popoli infedeli, eretici e pagani, gli stessi che Dante colloca nei gironi dell’Inferno e del Purgatorio. Questo è razzismo che letture simboliche, metaforiche ed estetiche dell’opera, evidentemente, non rimuovono'.
Le motivazioni della Sereni non sono da condannare in toto - nessun riferimento, infatti, è stato inventato -; la proposta dell'associazione, che, in sintesi, è quella di epurare il poema, prescinde, però, da un dato di fatto importantissimo, e cioè dalla contestualizzazione di un'opera che risale a oltre settecento anni fa (non parliamo di letteratura contemporanea, insomma...) e di un autore che, pur essendo il padre della letteratura italiana, è figlio della sua epoca. La Sereni, per di più, ha sottovalutato notevolmente la figura dell'insegnante, l'importanza del rapporto docente-allievo e dei dibattiti che sicuramente scaturiscono da temi di una portata così rilevante.

Che abbia voluto semplicemente far parlare (un po' troppo) di sé?