mercoledì, gennaio 05, 2011

Il calcio



Il calcio è sicuramente lo sport nazionale italiano. Tra i vari sport, è uno dei più semplici da praticare: bastano un pallone sferico e un campo di gioco. Lo scopo del gioco è segnare più gol facendo passare il pallone fra i pali della porta avversaria. Il tutto viene controllato da un arbitro e due guardialinee, in modo che il gioco si svolga secondo le regole. La semplicità del gioco e delle attrezzature richieste ha reso il calcio popolarissimo, praticato in tutto il mondo.

Il calcio ha origini antichissime. Se ne possono trovare tracce nel gioco cinese tsu-chu (palla spinta con il piede) praticato già da duemila e seicento anni. Un passatempo uguale era praticato anche nell’antico Giappone dove prendeva il nome di kemari.
Un gioco simile era praticato anche dagli antichi romani e veniva chiamato harpastum. Era praticato dai soldati delle legioni che probabilmente lo diffusero in tutta Europa. I romani invasero anche la Britannia, che oggi chiamiamo Gran Bretagna. Proprio nell’isola britannica già dal 1200 si praticava una forma di calcio, ma si verificavano anche i primi incidenti che fanno da contorno al gioco del pallone.

Anche in Italia, vi erano nel Medioevo e nel Rinascimento giochi simili al calcio. Il calcio fiorentino, conosciuto anche col nome di calcio in livrea o calcio in costume, era praticato presso la corte dei Medici, signori della città di Firenze. Vedeva coinvolti i vari quartieri della città. Questo gioco viene ancora praticato, con i costumi dell’epoca e con le stesse regole. Per la violenza del gioco, il calcio fiorentino ricorda molto più il rugby che il calcio attuale.

Nell’Ottocento, nei college e nelle università inglesi si cominciano a praticare gli sport moderni e a stabilire per essi le regole che ancora oggi vengono seguite. La nascita del football moderno avvenne il 23 ottobre 1863, quando a Londra venne costituita la Football Association, la federazione inglese del calcio. Per la prima volta, vennero scritte le regole del gioco, che vennero poi modificate successivamente. Per esempio, nel 1866 fu introdotta la regola del fuorigioco e nel 1890 si definirono i ruoli di arbitro e guardialinee.

Viaggiatori inglesi e appassionati italiani cominciarono a fondare dei Football and Cricket Club, per diffondere gli sport inglesi anche in Italia. A Torino, vennero creati l’Internazionale Football Club nel 1891 e il Football Club Torinese nel 1894: le due squadre si fusero insieme nel 1906 per dare vita alla attuale squadra del Torino. Nel 1893 naque a Genova il Genoa Crickett and Football Club, cioè il Genoa. Nel 1896, la Società Udinese di Ginnastica e Scherma si aggiudicò il primo torneo italiano di calcio contro squadre di Treviso e Ferrara. Nel 1897, a Torino alcuni studenti del Liceo Massimo D’Azeglio fondarono lo Sport Club Juventus. Nel 1900 nacque a Roma la Società sportiva Lazio. A Vercelli, la Società ginnastica pro Vercelli nel 1903 fondò una sezione per il calcio e diventò subito una tra le squadre di maggior valore di quegli anni.

Nel 1898, a Torino, venne fondata la Federazione italiana gioco del calcio. Il primo campionato che fu giocato in quello stesso anno tra quattro squadre, in una sola giornata. Le partecipanti furono l’Internazionale di Torino, F.C. Torinese, Ginnastica di Torino e il Genoa che vinse e dominò la scena per diversi tornei successivi. A Milano, nel 1910 ci fu l’esordio della Nazionale italiana con maglia bianca contro la Francia. Il risultato finale fu una vittoria per 6 a 2 sui cugini d’oltralpe davanti a oltre quattromila spettatori. Nel 1913, ci fu il primo campionato nazionale, articolato su due raggruppamenti, uno settentrionale e uno centro-meridionale.

Da anni questo sport è diventato popolarissimo. Scherzando sulla nostra Costituzione, si potrebbe dire che "l’Italia è una repubblica basata sul pallone", più che sul lavoro. :)
Spesso le notizie sul calcio, in Italia, prendono il sopravento su quelle politiche, ambientali ed economiche: una sorta di stordimento mediatico. I calciatori riescono raramente a essere esempi positivi per i loro giovani tifosi. Spesso assumono durante il gioco degli atteggiamenti violenti e scorretti. Invece, come personaggi pubblici idolatrati e strapagati, avrebbero il dovere di controllare sempre gesti e parole.

Il calcio professionistico è diventato uno sport che invece di unire, divide. I tifosi si distinguono spesso per i loro slogan violenti e razzisti o per episodi di violenza criminale. Bande di ultrà scatenati mettono letteralmente a ferro e fuoco gli stadi, le città e i mezzi di trasporto. Molti poliziotti e carabinieri devono essere impiegati ogni domenica per cercare di contenere i tifosi violenti, con enormi costi a carico di tutta la società.

Ma ormai molti italiani non sopportano più questo insano modo di vivere lo sport. I costi dei tifosi violenti dovrebbero essere a carico delle società sportive che si arricchiscono con biglietti e diritti televisivi.
Il gioco, qualsiasi esso sia, dovrebbe insegnare il rispetto dell’avversario e la passione per la sana competizione. Il risultato dovrebbe essere secondario: l’importante è partecipare sportivamente, non vincere.

Esercizio.

Scegli la risposta. Quella corretta diventerà verde.

  • 1. Il calcio è lo sport più popolare in Italia

    • v

    • f
  • 2. Il gioco del calcio è stato inventato da pochi anni

    • v

    • f
  • 3. L’arbitro è coadiuvato da due guardalinee

    • v

    • f
  • 4. In Inghilterra si scrissero le prime regole del calcio

    • v

    • f
  • 5. Il Genoa fu una delle prime squadre di calcio in Italia

    • v

    • f
  • 6. Il gioco praticato dai Romani era chiamato "Sarbastum"

    • v

    • f
  • 7. Il calcio fiorenrtino, il calcio in livrea e il calcio in costume sono lo stesso sport.

    • v

    • f
  • 8. A Milano nel 1910 ci fu l’esordio della Nazionale italiana

    • v

    • f
  • 9. In Italia il calcio è governato dalla Federazione importante gioco calcio.

    • v

    • f
  • 10. In Italia il calcio è vissuto in modo molto tranquillo: che si vinca o si perda, le opposte tifoserie festeggiano sempre insieme

    • v

    • f

martedì, gennaio 04, 2011

“Monetine” di Daniele Silvestri

“Monetine” di Daniele Silvestri



oggi propongo un bel testo di un bravo cantautore italiano, per la precisione romano, Daniele Silvestri. Il testo è adatto a un livello medio alto di conoscenza della lingua italiana. Un bel modo di mettersi alla prova, a ritmo di musica! Vi ricordo che con la musica si apprende più facilmente e in maniera divertente. Ora procurati la canzone e ascoltala attentamente cercando di inserire le parole mancanti, poi controlla di seguito il testo integrale! Sono sicuro che avrai un ottimo risultato!

Buon ascolto e buon esercizio!

Prof. Valerio Giacalone

Autore: Daniele Silvestri
Titolo della canzone: Monetine


Io vendo promesse di ogni sorta
Qualcuna
Di tutte le altre invece non mi importa
Io smisto monetine da in fondo a un pozzo
Da grattare sulla patina dorata di un concorso a premi
Multimiliardari dei falsari
E non incolpate me se ci gettate dei danari
Non ho se siete schiavi di una tombola
Stracolma di tesori che distribuisce a vanvera
E vi l’idea di impadronirvi della vincita
Vivere di rendita, capita ogni domenica
E se non hai mai vinto fino ad ora
Sei stato , amico tenta ancora

Io vendo scommesse sul futuro
Qualcuna molto
Di tutte le altre invece non mi curo
E non ci sono non c’è una gerarchia
Ma solo il cieco meccanismo di una lotteria!
E non posso che ,
non posso lamentarmi
Se usate queste mie monete al posto delle armi
Se tutti i vostri sogni li in questo gioco
Io vendo un’illusione in più… e non è poco

Una monetina a te
Una a te
Una monetina pure a te
Così tre
Una monetina per questa serata che non può finire
Una per trovarti, l’altra per
Una monetina a te
Una a te
Un’altra monetina pure a lei
Così fanno sei
Una monetina per sapere che non ho sbagliato mondo
Adesso le riconto, se no mi

20,21,
Totip, Enalotto
Se non faccio il
Mi butto sul Bingo
Rimango
Che se anche non vinco
È soltanto di tempo
Poi terno, quaterna, cinquina
Se vinco mi compro una casa in collina
Una macchina buona e tre casse di rum
Se vinco da per tutti
Tequila bum bum!

Io sono e non mi impiccio
Se vinci prendi tutto
Se perdi in fondo è solo qualche spiccio
Il rischio è
La posta in gioco alta
Prendi una moneta, e gratta
Credici, provaci, potresti fare tredici
Se cedi il turno adesso sei pazzo, !
Il tuo destino sta girando
Ora! sei stato sfortunato, amico ancora!

Una monetina a te
Una a te una monetina pure a te
Così fanno tre
Una monetina per questa che non può finire
Una per
L’altra per sparire
Una monetina a te
Una a te un’altra monetina pure a lei
Così fanno
Una monetina per poterti dare quello che mi hai chiesto
Una per un , ancora non è tutto

Una monetina per il Chiapas
Una per Filippo che è partito per Caracas
Milioni di monete per il di una terra dopo il mare
Per chi malgrado tutto continua a navigare
Una monetina per la
Una per il ponte sullo stretto di Messina
Sperando che il calore della terra siciliana
Possa sciogliere la fissa in Val Padana
Reggae

Una moneta una
Una moneta contro la sfortuna
Una moneta per cortesia
Una moneta e vado via!

Queste monetine sono sudamericane
Guardate che e che forme strane
E poi ce ne ho moltissime venute dal Giappone
Ci riesco a fare calcoli di estrema precisione
Ecco qui monete d’Africa, di poverissima
Perché li si discrimina
perfino in numismatica
Monete e monetine di ogni parte del mondo
Tra queste c’è anche quella che cercando

Una moneta almeno una
Una moneta contro la sfortuna
Una moneta per cortesia
Una moneta e dopo vado via!

Poi terno, quaterna, cinquina
Se vinco mi una casa in collina
Una macchina buona e tre casse di rum
Se vinco da bere per
Tequila bum bum!

Ora leggi il testo e controlla se hai scritto le parole correttamente

Io vendo promesse di ogni sorta di ogni sorta: di ogni tipo
Qualcuna la mantengo
Di tutte le altre invece non mi importa
Io smisto monetine da gettare in fondo a un pozzo
Da grattare sulla patina dorata di un concorso a premi
Multimiliardari diffidate dei falsari
E non incolpate me se ci gettate dei danari
Non ho colpa se siete schiavi di una tombola
Stracolma di tesori che distribuisce a vanvera stracolma: piena
E vi coccola l’idea di impadronirvi della vincita
Vivere di rendita, capita ogni domenica
E se non hai mai vinto fino ad ora
Sei stato sfortunato, amico tenta ancora

Io vendo scommesse sul futuro
Qualcuna vince molto
Di tutte le altre invece non mi curo
E non ci sono meriti, non c’è una gerarchia
Ma solo il cieco meccanismo di una lotteria!
E non posso che adeguarmi,
non posso lamentarmi adeguarsi: adattarsi
Se usate queste mie monete al posto delle armi
Se tutti i vostri sogni li puntate in questo gioco
Io vendo un’illusione in più e non è poco

Una monetina a te
Una a te
Una monetina pure a te
Così fanno tre
Una monetina per questa serata che non può finire
Una per trovarti, l’altra per sparire sparire: andare via
una monetina a te
Una a te
Un’altra monetina pure a lei
Così fanno sei
Una monetina per sapere che non ho sbagliato mondo
Adesso le riconto, se no mi confondo

20,21,28
Totip, Enalotto
Se non faccio il botto
Mi butto sul Bingo
Rimango convinto
Che se anche non vinco
È soltanto questione di tempo
Poi terno, quaterna, cinquina
Se vinco mi compro una casa in collina
Una macchina buona e tre casse di rum
Se vinco da bere per tutti
Tequila bum bum!

Io sono imparziale e non mi impiccio impicciarsi: interessarsi
Se vinci prendi tutto
Se perdi in fondo è solo qualche
SPICCIO
Il rischio è minimo
La posta in gioco alta
Prendi una moneta, amico e gratta
Credici, provaci, potresti fare tredici
Se cedi il turno adesso sei pazzo riflettici!
Il tuo destino sta girando
Ora! sei stato sfortunato, amico tenta ancora!

Una monetina a te
Una a te una monetina pure a te
Così fanno tre
Una monetina per questa serata che non può finire
Una per trovarti
L’altra per sparire
Una monetina a te
Una a te un’altra monetina pure a lei
Così fanno sei
Una monetina per poterti dare quello che mi hai chiesto
Una per un viaggio, ancora non è tutto

Una monetina per il Chiapas
Una per Filippo che è partito per Caracas
Milioni di monete per il sogno di una terra dopo il mare
Per chi malgrado tutto continua a navigare
Una monetina per la Cina
Una per il ponte sullo stretto di Messina
Sperando che il calore della terra siciliana
Possa sciogliere la nebbia fissa in Val Padana fissa: perenne
Reggae

Una moneta almeno una
Una moneta contro la sfortuna
Una moneta per cortesia
Una moneta e dopo vado via!

Queste monetine sono sudamericane
Guardate che colori e che forme strane
E poi ce ne ho moltissime venute dal Giappone
Ci riesco a fare calcoli di estrema precisione
Ecco qui monete d’Africa, di lega poverissima
Perché li si discrimina
perfino in numismatica
numismatica: studio delle monete
Monete e monetine di ogni parte del mondo
Tra queste c’è anche quella che stavate cercando

Una moneta. almeno una
Una moneta contro la sfortuna
Una moneta per cortesia
Una moneta e dopo vado via!

Poi terno, quaterna, cinquina
Se vinco mi compro una casa in collina
Una macchina buona e tre casse di rum
Se vinco da bere per tutti
Tequila bum bum!


La canzone melodica italiana

questa settimana vi proponiamo tre canzoni caratteristiche della musica e della cultura italiane. Sono interpretate da Julio Iglesias, cantante spagnolo che si è inserito in un filone classico della musica italiana: la canzone melodica, rappresentata già da cantanti come Claudio Villa e Nilla Pizzi.
Iglesias rinnovò il genere anche grazie alla sua prestante immagine di rubacuori. Era bello, appassionato e spagnolo! Aveva un modo seducente di arrotare le “erre”, di sibilare le “esse” e di scivolare sulle “gn”. Lanciava sguardi intensi, sorrideva con denti bianchissimi e cantava con la mano sul cuore. Per questo, il successo di Iglesias fu enorme in tutto il mondo, in particolare tra il pubblico femminile.
Nelle sue canzoni d’amore, il rapporto tra uomo e donna avviene secondo schemi tradizionali. L’uomo è spesso arrogante, egoista e traditore. Ma, grazie al suo fascino, riesce sempre a sedurre la donna, che finisce con l’accettare i suoi comportamenti "da pirata".

Buona lettura!
Tania Pasqualini

Se mi lasci non vale

G. Belfiore – L. Rossi
(1976)


La valigia sul letto
è quella di un lungo viaggio.
E tu senza dirmi niente hai trovato il coraggio,
con l’orgoglio ferito di chi poi si ribella.
Ma quando t’arrabbi sei ancora più bella.

E così, su due piedi, io sarei liquidato,
ma vittima, sai, d’un bilancio sbagliato.
Se un uomo tradisce, tradisce a metà:
per cinque minuti e non eri più qua

Se mi lasci non vale, se mi lasci non vale.
Se mi lasci non vale, se mi lasci non vale.
Non ti sembra un po’ caro
il prezzo che adesso io sto per pagare.
Se mi lasci non vale, se mi lasci non vale.
Se mi lasci non vale, se mi lasci non vale.
Dentro quella valigia, tutto il nostro passato
non ci può stare.

Metti a posto ogni cosa e parliamone un po’.
Io, di errori, ne ho fatti, di colpe, ne ho.
Ma quello che conta tra il dire e il fare
è saper andar via, ma saper ritornare.

Se mi lasci non vale, se mi lasci non vale.
Se mi lasci non vale, se mi lasci non vale.
Non ti sembra un po’ caro
il prezzo che adesso io sto per pagare.
Se mi lasci non vale, se mi lasci non vale.
Se mi lasci non vale, se mi lasci non vale.
Dentro quella valigia, tutto il nostro passato
non ci può stare.


Sono un pirata, sono un signore

J. Iglesias – M. de la Calva – Ramón Arcusa – G. Belfiore
(1978)

A volte sono un bastardo e a volte un buono;
a volte non so neppure come io sono.
Mi piace qualunque cosa che è proibita,
ma vivo di cose semplici, vivo la vita.

Io donne ne ho avute tante che mi han capito
e altre che in malafede mi han ferito.
Ma è arrivato giusto per me il momento
per dire come io sono, come io sento.

Ti dirò:
impresto l’anima o il cuore;
sono un pirata ed un signore,
più amor proprio che pudore.

Ti dirò:
amo la luna e amo il sole;
sono un pirata ed un signore,
professionista nell’amore.

C’è chi mi dice adesso che son più uomo
e, là dove condannavo, oggi perdono.
Non vado a un appuntamento senza un fiore,
ma non confondo il sesso con l’amore.

Non vado a un appuntamento senza un fiore,
ma non confondo il sesso con l’amore.

Ti dirò:
impresto l’anima o il cuore;
sono un pirata ed un signore,
più amor proprio che pudore.

Ti dirò:
amo la luna e amo il sole;
sono un pirata ed un signore,
professionista nell’amore.

Pensami
G. Belfiore – M. Grever
(1978)

Se nessuno crede ancora che ti amo
è perché non mi han mai visto innamorato.
Io ti giuro che io stesso mi sorprendo
di come d’improvviso son cambiato.
Pur di star vicino a te farei pazzie
e vorrei poter fermare i tuoi pensieri.
Quei silenzi misti di malinconie
mi fan sentir geloso di chi non ami più.

Pensami
tanto, tanto e intensamente
con il corpo e con la mente,
come se io fossi lì.

Guardami
con quegli occhi azzurro mare
che mi sanno anche ingannare
ma mi piaci anche così.

Sognami,
con la forza di un’amante
che è lontana, e non distante
ma che arriva dentro qui.

Baciami,
bacia tutta la mia pelle…
Si può arrivare alle stelle
dicendo un semplice sì.

Se nessuno crede ancora che ti amo
è perché non mi han mai visto innamorato.
Quei silenzi misti di malinconie
mi fan sentir geloso di chi non ami più.




Esercizio: Dopo aver letto i testi delle canzoni, indica se le seguenti affermazioni sono vere o false.

Scegli la risposta. Quella corretta diventerà verde.

  • 1. La canzone "Se mi lasci non vale" parla di una donna che ha tradito il suo compagno.
    • corretto
    • sbagliato
  • 2. La canzone "Se mi lasci non vale" parla di un uomo triste perché la donna che ama vuole lasciarlo.
    • corretto
    • sbagliato
  • 3. Nella canzone "Se mi lasci non vale", la donna vuole lasciare l’uomo per il suo tradimento.
    • corretto
    • sbagliato
  • 4. La canzone "Sono un pirata, sono un signore" parla di un uomo che è stanco della vita.
    • corretto
    • sbagliato
  • 5. Nella canzone "Sono un pirata, sono un signore", l’uomo dice che ha capito qual è il segreto della felicità.
    • corretto
    • sbagliato
  • 6. Nella canzone "Sono un pirata, sono un signore" si dice che, se un uomo regala dei fiori a una donna, significa che la ama.
    • corretto
    • sbagliato
  • 7. Nella canzone "Pensami" si dice che, per amore, le persone possono cambiare.
    • corretto
    • sbagliato
  • 8. Nella canzone "Pensami" si dice che la gelosia non fa parte dell’amore.
    • corretto
    • sbagliato
  • 9. Nella canzone "Pensami" si dice che le bugie fanno parte dell’amore.
    • corretto
    • sbagliato

http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?cat=12